Pier Paolo Pasolini: Il corpo politico in mostra al Maxxi

Pier Paolo Pasolini: Il corpo politico in mostra al Maxxi
MAXXI, Pier Paolo Pasolini. Tutto è Santo | Foto: © Gideon Bachmann ©Archivio Cinemazero Images Pordenone

19 artisti contemporanei evocano l’impegno politico del poeta in una mostra che ha come fulcro l’anno 1975

Un dialogo intenso con un Pier Paolo Pasolini prismatico e multiforme prende vita tra le sale del MAXXIMuseo nazionale delle arti del XXI secolo che accoglie il terzo capitolo dell’omaggio che Roma dedica al pensiero ancora incandescente del grande profeta al quale molte generazioni hanno guardato per tracciare le linee guida della loro ricerca.

Nell’ambito del progetto Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo, promosso in occasione del centenario della nascita dello scrittore, dal MAXXI, dall’Azienda Speciale Palaexpo e dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica, la mostra al Museo nazionale delle arti del XXI secolo mette sotto la lente l’anno 1975. Un anno importante, spesso ricordato soltanto per la morte del grande regista, ma che segna in realtà un momento di grande fervore in cui Pasolini è particolarmente attivo tra conferenze, presenze televisive, articoli sui giornali e sulle riviste più autorevoli dell’epoca, dal Corriere della Sera a Tuttolibri di La Stampa, dove leggiamo l’ultima intervista al poeta a poche ore dalla morte (presente in mostra).

Su tutto domina l’irriverenza, l’abituale carica polemica e l’accusa provocatoria, mentre gli interventi dell’intellettuale passano in rassegna temi scottanti come l’aborto, l’omosessualità, gli abusi di potere, la distruzione della tradizione e dell’identità italiana.

I curatori del percorso intitolato Pier Paolo Pasolini, Tutto è santo. Il corpo politico, Hou Hanru, Bartolomeo Pietromarchi e Giulia Ferracci, affidano a 19 artisti contemporanei il compito di evocare, ciascuno a modo proprio, l’impegno politico del profeta.

Pier Paolo Pasolini: Il corpo politico in mostra al Maxxi
MAXXI, Pier Paolo Pasolini, Tutto è Santo, Aziz Hazara, Bow Eco | Foto: © Musacchio, Ianniello, Pasquialini, Fucilla

Fino al 12 marzo un dialogo serrato prende vita tra le sale del museo mettendo a confronto le opere di maestri contemporanei di Pasolini, come Mino Maccari, Fabio Mauri, Giulio Paolini, Pino Pascali, con i lavori dei più giovani Elisabetta Benassi, Marzia Migliora, Sammy Baloji, Claire Fontaine, Francesco Vezzoli per i quali Pasolini rappresenta ancora oggi un imprescindibile riferimento.

Guidato dalla voce della filologa Graziella Chiarcossi, cugina di Pier Paolo, che fornisce una lettura autentica del poeta, il visitatore è invitato sfogliare oltre 200 documenti, tra articoli e dattiloscritti originali, interviste audio e video, apprezzando soprattutto gli intensi ritratti di Dino Pedriali. L’agenda personale di Pasolini, dove il poeta annota con grande cura gli appuntamenti e le partite di calcio da disputare, guida il pubblico verso l’Alfa Romeo con la quale Elisabetta Benassi evoca il veicolo guidato dallo scrittore la notte in cui fu ucciso, tra i 1° e il 2 novembre del 1975.

Pier Paolo Pasolini: Il corpo politico in mostra al Maxxi
Elisabetta Benassi, Alfa Romeo GT veloce (1975 -2007)
Pier Paolo Pasolini Tutto è santo. The political angle

Attraverso la luce dei fari dell’auto intatta, spiegati ad abbagliare il visitatore, ma anche a illuminare, come il pensiero di Pasolini, presente e futuro, si entra nel vivo della mostra.

L’esortazione pasoliniana rivolta ai giovani, a non arrendersi all’omologazione, oggetto della rubrica pedagogica del poeta su Il Mondo, trova eco nei giovani fotografati a Roma da Jorge Fuembuena Loscertales, che per l’occasione presenta una serie d’immagini della serie Chavales del arroyo ispirata a Ragazzi di Vita.

Il pensiero dello scrittore sul sesso come metafora del consumo e sulla mercificazione dei corpi trova riscontro nell’opera di Paul Chan, Sade for Sade’s Sake, che trasforma alcune scene del film Salò o le 120 giornate di Sodoma in ombre proiettate. Dallo stesso film arrivano al MAXXI i tre lampadari déco appesi al centro dello spazio espositivo, realizzati per la scenografia dal premio Oscar Dante Ferretti, mentre alcune scene del film immortalate nelle fotografie di Gideon Bachmann e Deborah Beer corrono lungo il percorso.

“Forse sono io che mi sbaglio. Ma io continuo a dire che siamo tutti in pericolo”. Questa frase, pronunciata da Pasolini nella sua ultima intervista a Furio Colombo, il 1° novembre 1975 per Tuttolibri di La Stampa, oltre a riecheggiare come squillante monito in ogni sala della mostra, grandeggia in Pier Paolo Pasolini 2009, intervento nel quale Marzia Migliora utilizza lettere di acciaio per ricomporre la profetica frase, oggi di straordinaria attualità.

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Pier Paolo Pasolini. Tutto è Santo, Fabio Mauri, Oscuramento | Foto: © Musacchio, Ianniello, Pasquialini, Fucilla

Se l’installazione di Fabio Mauri affida una riflessione sul degrado del sistema del potere e della politica a 16 fotografie in grande formato e a 29 statue di cera che ricreano l’ultima seduta del Gran Consiglio del Fascismo del 24 luglio 1943, le installazioni di Claire Fontaine traggono ispirazione da due affreschi di Giotto per parlare della scissione insanabile tra valori autentici e civiltà dei consumi.

Pier Paolo Pasolini Tutto è santo. The political angle
MAXXI, Pier Paolo Pasolini. Tutto è Santo. Aziz Hazara, Bow Echo | Courtesy l’’artista, Experimenter Kolkata

L’omologazione della cultura e la morte della bellezza provocate dal boom economico, alimentate da “una stupida scuola d’obbligo, e una delinquenziale televisione”, denunciate a più riprese dal regista, ritornano nell’opera video Comizi di non amore di Francesco Vezzoli, un reality show in cui quattro celebrities sono invitate a scegliere tra una serie di pretendenti.

Non manca in mostra l’universo del calcio, metafora di vita negli scritti pasoliniani e nell’installazione ambientale A Football Match of June 14th 2002 di Huang Yong Ping, ispirata a un evento realmente accaduto il 14 giugno 2002, quando un asteroide sfiorò la terra. L’artista colloca 160 pipistrelli impagliati sotto un enorme blocco in vetroresina che rimanda al meteorite che incombe su un campo da calcio lungo oltre 4 metri.


Fino al 28 maggio 2023

MAXXI

Via Guido Reni, 4a

Orari: Dal martedì alla domenica 11.00-19.00

Biglietti: Intero 12 € – Ridotto 8€

maxxi.art

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