Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma un inedito lato artistico del grande poeta e regista
Cent’anni fa nasceva Pier Paolo Pasolini. Roma celebra il centenario della sua nascita con una serie di importanti iniziative, come ad esempio il progetto espositivo Tutto è Santo, che si divide in tre mostre allestite in altrettanti musei della Capitale: Palazzo delle Esposizioni, MAXXI e Palazzo Barberini. Quando si parla di Pasolini si pensa immediatamente al suo importantissimo ruolo di regista e scrittore. Pochi sanno che aveva anche delle inclinazioni importanti in senso pittorico. L’occasione per scoprirlo è data da un’ulteriore mostra a lui dedicata, Pasolini pittore, allestita presso le sale della Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 29 ottobre 2022 al 4 giugno 2023.
In scena 150 opere che ne ricostruiscono il percorso artistico, dalle prime prove legate alle memorie e ai paesaggi dell’infanzia alla corposa serie di ritratti e autoritratti, fino alle delicate indagini sul corpo umano, declinato in modo non anatomico ma intensamente animico.
“Non leggo molto, ma dipingo”.
Il percorso espositivo inizia con una serie di pitture e disegni che ritraggono i luoghi dell’infanzia del poeta, vissuta nella campagna del Friuli, regione dal clima freddo, connotata da paesaggi lunari, spesso malinconici. L’amore e la tenerezza che questi luoghi ispirano in Pasolini risulta evidente dai paesaggi esposti, spesso dedicati a luoghi o edifici specifici, come chiese, casolari, persino alberi. Una terra madre, con la quale non ha mai spezzato davvero il cordone ombelicale, verso la quale tende le braccia attraverso i pennelli e le matite che usa per disegnare.
Si passa poi ad analizzare le prove legate all’autoritratto, che occupa una parte sostanziale della produzione di Pasolini. Il volto del regista viene riprodotto attraverso tecniche diverse, spesso mentre tiene tra le labbra un fiore, simbolo poetico di fanciullezza e purezza. Ritrarre i volti di familiari ed amici sembra essere l’aspetto più ricorrente nella produzione del poeta: dalle rappresentazioni dei suoi famigliari più stretti si passa a quelli degli amici più importanti, come Laura Betti, Ninetto Davoli, Maria Callas e Andrea Zanzotto.
Una citazione particolare meritano i ritratti dedicati agli amici intellettuali Roberto Longhi e Ezra Pound, i cui tratti vengono schizzati in modo veloce e sintetico, quasi fossero frutto di un’operazione di scrittura automatica. La personalità, le inclinazioni caratteriali, la morfologia del viso viene data attraverso brevi tocchi, in grado di delineare una silhouette che non si ferma alla somiglianza fisica ma sconfina fino a lambire il modus operandi dei processi intellettivi delle grandi menti ritratte.
Il percorso espositivo prosegue con un’interessante allestimento dialogico che si snoda lungo il secondo piano del museo, dove sono stati esposti i lavori appartenenti alla collezione permanente della Galleria d’Arte Moderna eseguiti dagli artisti più amati da Pasolini, o che comunque hanno avuto su di lui una certa influenza. Artisti come Carlo Carrà, Filippo de Pisis, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Scipione and Antonietta Raphäel, Renato Guttuso, Carlo Levi, Giacomo Manzù, Lorenzo Tornabuoni and Giuseppe Zigaina. Verso alcuni di loro il regista assume anche il ruolo di collezionista: possedeva infatti alcune tele di Massimo Campigli, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Carlo Levi, Alberto Savinio and Andy Warhol, qui in mostra per l’occasione.
Pasolini pittore conferma la grande versatilità di questo intellettuale, figura fondamentale del Novecento italiano; un talento che, come un sole, è riuscito a espandere il suo calore attraverso una molteplicità di raggi, legati a tutte le arti. Un calore emanato dalla forza della sua mente e della sua anima, che perdura ancora, un secolo dopo la sua nascita.
Fino al 4 giugno 2023
GALLERIA D’ARTE MODERNA
Via Francesco Crispi, 24
Orari: Mar-Dom 10.00-18.30
Biglietti: Intero 10 € – Ridotto 8€