La Vaccheria celebra un anno dall’apertura con la mostra “Dal Futurismo all’Arte Virtuale”

"From Futurism to Virtual Art" Exhibition

In mostra alla Vaccheria di Roma 100 opere che celebrano tutti quegli artisti che hanno guardato oltre

Il termine avanguardia proviene dal mondo militare. Le avanguardie erano composte da quei soldati che venivano mandati in avanscoperta rispetto al resto del corpo d’armata. La parola venne poi presa in prestito dagli storici dell’arte per descrivere quei movimenti che hanno avuto il merito di guardare oltre il consueto, di concepire nuove teorie artistiche e di metterle in pratica prima degli altri. Concetto che si lega fortemente anche al discorso del’artista “veggente”.

La mostra a Roma Dal Futurismo all’Arte Virtuale, in corso alla Vaccheria nel quartiere EUR, curata da Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei, si pone l’obiettivo di celebrare tutta una serie di artisti che appartengono alla tipologia di cui sopra, fino ad arrivare alle sperimentazioni più innovative del super contemporaneo.

Balla, Calder, Modigliani, Duchamp, Burri, Rauschenberg. E ancora Dalì, Manzoni, Fontana, Boetti, Klein, Liechtenstein, Vasarely, Beuys, Warhol, Niki de Sainte Phalle, De Chirico… Tutti grandi innovatori del fare artistico, in possesso della capacità di anticipare il futuro: dote che ben si sposa con le installazioni contemporanee di arte immersiva e digitale presenti in mostra, che indagano i nuovi strumenti che stanno rivoluzionando il mondo dell’arte e la vita in generale. Un occhio sul possibile, uno sbirciare oltre che si allinea a quanto fatto dalle avanguardie nel passato.

Dal Futurismo all'Arte Virtuale

Il percorso espositivo è suddiviso in quattro “capsule”, veri e propri set a tema, dove l’arte dialoga con una serie di tecnologie immersive, sistemi di sound design e ambientazioni inedite.

La prima si chiama Infinity, ed è dedicata al Futurismo. Un grande cubo specchiato (Mirror Box) contiene il Fiore futurista di Giacomo Balla, circondato da una video opera immersiva che racconta le linee, i suoni, i colori e le tematiche care a questo movimento artistico. L’opera di Balla è circondata, a contrasto, dalle opere eseguite da chi non ha mai aderito al Futurismo o che anzi l’ha apertamente contrastato, come Alexander Calder e Carlo Levi o Amedeo Modigliani, qui presente con il Ritratto di Jeanne Hébuterne.

Dal Futurismo all'Arte Virtuale

Segue la capsula Avantgard, anch’essa riflessa sulle pareti specchiate della Mirror Box: su di essa si infrangonoi riflessi di numerose correnti artistiche novecentesche, messe a confronto fra loro. Senza titolo di Alberto Burri, Attirare l’attenzione di Alighiero Boetti, Vega Alom di Victor Vasarely, Il Pifferaio magico di Salvator Dalì, la Merde d’artist e le Impronte di Piero Manzoni. E ancora il Cadeau di Man Ray, il Coffee mill da “du cubism” di Marcel Duchamp, la Reatroactive e Sky Rite di Robert Rauschenberg fino ad arrivare al Concetto spaziale natura del nostro Lucio Fontana.

Il terzo set è chiamato Pop, un giardino che coniuga natura ed artificio, con piante e luci al neon colorate, popolato dalle Nanà danzanti di Niki de Saint Phalle; intorno a loro le opere Cow going in abstract e Sunrise di Roy Liechtenstein, Kiku e Liza Minnelli blue ground di Andy Warhol e Bus stop ed Intervista alla radio sulla fine del capitalismo di Joseph Beuys.

Dal Futurismo all'Arte Virtuale

Chiude l’allestimento la capsula Metafisica: due opere del maestro Giorgio de Chirico, Piazza d’Italia e l’Arcobaleno, sono allestite sullo sfondo di una ricostruzione immaginaria dello studio del pittore, contribuendo a ricreare le atmosfere oniriche e distopiche delle sue pitture. In sottofondo un inedito sound design ispirato alla Voce di Arianna di Monteverdi ed una videoproiezione che enfatizzagli irreali punti di fuga degli edifici cari a De Chirico.

La mostra è realizzata dal Municipio IX con il supporto di Roma Capitale e con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura; le opere esposte provengono da due Collezioni private e sono state raccolte dalla Collezione Rosini Gutman, a cura di Gianfranco Rosini ed Elisabetta Cuchetti.


Fino al 14 gennaio 2024

Via Giovanni L’Eltore, 35 – Eur

Si arriva a piedi anche dal parco Eur Castellaccio (ingresso via Severino Delogu)

Orari: dal martedì al giovedì 9.00-13.00 | venerdì, sabato e domenica 9.00-19.00

Ingresso gratuito

comune.roma.it

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