35 cose da fare (e da vedere) assolutamente se visitate Roma

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Le migliori cose da fare e vedere a Roma

Ci sono modi sempre nuovi di visitare Roma, anche per chi vi è già stato decine di volte. Il pittore Ippolito Caffi, ad esempio, il 5 aprile 1846 aveva scelto un punto di vista decisamente insolito per godersi la città eterna. Era partito in mongolfiera da Villa Borghese litigando con un altro aspirante passeggero. Certo, oggi l’espediente utilizzato da Caffi avrebbe il suo fascino. Ma non ne avrebbe meno una passeggiata a piedi, di notte lungo i Fori Imperiali, fino al Colosseo o un’esperienza di rafting lungo il Tevere, all’insegna dell’adrenalina.

Ammirare la capitale è sempre una scoperta. Che la visitiate per la prima volta o che siate al vostro ennesimo viaggio, vi suggeriamo alcune tappe per godervela con nuovi occhi, dagli storici palazzi con capolavori d’arte che tolgono il fiato al primo “fumetto” in lingua volgare, all’interno di una chiesa, con tanto di parolaccia. Ecco 35 luoghi e attività da scoprire assolutamente se visitate Roma.

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1. Passeggiare al tramonto lungo i Fori Imperiali

Il punto migliore per raccogliere, con un solo sguardo, tutta la bellezza di uno degli angoli più suggestivi di Roma, è lungo via di Monte Tarpeo, la strada che digrada da Piazza del Campidoglio verso il Foro Romano. Oppure, partendo da piazza Venezia, potrete concedervi un affaccio sulla storia scivolando lungo il Foro di Cesare – con il tempio dedicato a Venere Genitrice – e quello di Augusto, con i resti del tempio di Marte Ultore, il tempio della Pace, i sublimi mercati di Traiano e la Basilica Ulpia, fino a raggiungere il Colosseo, il monumento che Stendhal considerava “la più bella vestigia del popolo romano”.

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2. Scoprire la street art al Quadraro

Roma non è solo un grande museo a cielo aperto di antiche vestigia. Per lasciarsi travolgere dai colori della street art basta raggiungere il Museo di Urban Art di Roma (MURo), il ‘museo diffuso’ fondato nel 2010 dall’artista David Diavù Vecchiato. Questo progetto site-specific è stato pensato per mettere in relazione gli artisti con la conformazione e la storia dei luoghi di convivenza sociale. Per apprezzare la collezione di opere di Street Art realizzata dal MURo basta recarsi al Quadraro e a Torpignattara. Il Museo di Urban Art di Roma (MURo) si può raggiungere iniziando il percorso dalla fermata della metro A Porta Furba Quadraro.

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3. Visitare la Cripta dei Cappuccini in Via Veneto

Al numero 27 di via Veneto la seicentesca Chiesa di Santa Maria Immacolata, fatta costruire da papa Urbano VIII, in onore di suo fratello Antonio Barberini che faceva parte dell’ordine dei frati cappuccini, oltre ad alcuni capolavori di Guido Reni e del Domenichino, ospita un luogo decisamente insolito. Si tratta della cripta-ossario decorata con le ossa di oltre 4mila frati, che saluta il visitatore con la frase “Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete”. Un modo, forse un po’ macabro, di esorcizzare la morte.

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4. Ammirare il Mosè di Michelangelo a San Pietro in Vincoli

Costruita nel V secolo, secondo la tradizione per accogliere le catene con cui San Pietro fu imprigionato a Gerusalemme, la Basilica de San Pietro in Vincoli accoglie una delle sculture più suggestive dell’arte. Dai suoi 235 centimetri di altezza, il Mosè di Michelangelo, databile al 1513-1515, sembra scrutarci, con la sua maestosa barba, scolpita alla perfezione al punto da sembrare più “opera di pennello che di scalpello”. La scultura fa parte del complesso statuario concepito come Tomba di Giulio II, il progetto più ambizioso della carriera del Buonarroti, durato circa 40 anni, e profondamente ridimensionato rispetto all’idea iniziale. Delle oltre 40 statue iniziali ne vennero realizzate infatti solo sette, delle quali tre scolpite dal maestro, la più celebre delle quali è il Mosè. Le corna sul capo del protagonista, tipiche della sua iconografia, sono probabilmente dovute ad un errore di traduzione del Libro dell’Esodo. Stando alla tradizione, Michelangelo, terminata la statua, l’avrebbe colpita con un martello esclamando: “Perché mi guardi e non favelli?”.

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5. A spasso per Trastevere. Visita a Palazzo Corsini e alla Basilica di Santa Maria in Trastevere

Il cuore della movida capitolina sfodera il suo fascino intimo. Raggiungete Trastevere a piedi, in bus o in bicicletta, meglio se nel primo pomeriggio, quando la frenesia dell’aperitivo è ancora lontana e la tranquillità regala scorci inediti. Il rione di Alberto Sordi, attraversato da pittoresche stradine tortuose coperte di sanpietrini sulle quali si affacciano edifici medievali che convergono a Piazza Trilussa e piazza Gioacchino Belli, mette d’accordo i romantici, gli amanti dell’happy hour e della tradizione gastronomica romana, gli appassionati dell’arte e della movida. Fate un salto a Palazzo Corsini alla Lungara, sede della Galleria Nazionale di arte antica, per ammirare, tra gli altri capolavori, il San Giovanni Battista di Caravaggio o il grandioso Venere scopre Adone morto, capolavoro di Jusepe de Ribera. Puntate adesso verso la Basilica di Santa Maria in Trastevere con i suoi importanti i mosaici realizzati da Pietro Cavallini e raffiguranti la “Vita della Vergine”. Bellissimo il soffitto a lacunari intagliati e dorati con fondi policromi, su disegno del Domenichino (1617) con al centro l’immagine de L’Assunta.

Guida di Trastevere

6. In bicicletta nel Parco dell’Appia antica con tappa alla chiesetta di Quo Vadis

Al bivio tra l’Appia Antica e la via Ardeatina, nel quartiere Appio-Latino, c’è una chiesetta che è il rifacimento seicentesco di una piccola cappella eretta nel IX secolo. L’edificio sorge sul luogo in cui, secondo un episodio narrato negli Atti di Pietro, l’apostolo, in fuga da Roma e dalle persecuzioni di Nerone, avrebbe incontrato Gesù. «Domine, quo vadis?», avrebbe domandato l’apostolo a Gesù. Una piccola lastra di marmo al centro della chiesa accoglie due impronte di piedi che sarebbero, secondo la leggenda, quelle lasciate da Gesù. Non basterà una giornata per esplorare il Parco Regionale dell’Appia Antica, il parco urbano più grande d’Europa, con le sue affascinanti vestigia archeologiche, come la via Appia Antica, la Villa dei Quintili, le aree degli Acquedotti, le tombe della via Latina. Prenota un tour guidato in bicicletta al link seguente.

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7. Visita alle Catacombe di Domitilla

Se soffrite di claustrofobia non è forse il percorso adatto a voi. Eppure vale la pena di visitare le Catacombe di Domitilla, il più grande ed antico cimitero sotterraneo di Roma, parte della proprietà di Flavia Domitilla e risalente al 120 d.C. Gli affreschi conservati, l’unica Basilica semi sotterranea esistente a Roma, dedicata ai martiri Nereo e Achilleo, e alla Santa Petronilla figlia di San Pietro valgono la visita.

Catacombe e Cripte di Roma

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8. Una passeggiata ad Ostia Antica

Passeggiando tra terme e mosaici, insulae e botteghe, domus e ninfei, portici e mitrei del suggestivo Parco archeologico di Ostia antica vi sembrerà di ascoltare le voci degli artigiani intenti a lavorare marmi e laterizi, o quelle del pistor, il fornaio, nel caseggiato dei Molini. Con i suoi fasti da prima colonia romana, porto e granaio della Città eterna, la fortuna di Ostia antica corre dal VII secolo a.C, data della fondazione, alla fine del V secolo, quando anche il suo acquedotto cessò di funzionare. Con il suo teatro, la Piazza del Foro, il Capitolium, il Tempio i Roma e di Augusto, le insulae, le domus, come quella di Amore e Psiche che brilla per i suoi pavimentati a mosaico o in opus sectile, è un luogo magico, assolutamente da non perdere.

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9. Passeggiata a Villa Borghese e visita alla galleria

Non c’è niente di più rigenerante di una passeggiata nel grande polmone verde di Roma, alla scoperta di anfratti e fontane di quella che nel 1580 era l’antica tenuta della famiglia Borghese. A piedi, in riscio o in bicicletta, c’è sempre un motivo per fare un salto a Villa Borghese. Prendete nota delle mostre in corso al Museo Carlo Bilotti, attuale “Aranciera” e anticamente “Casino dei giuochi d’acqua”. Per scattare una foto da uno dei più noti scorci di Roma basta invece raggiungere il “giardino del Pincio”, nella parte sud del parco o per visitare lo zoo di Roma. Per leggere un libro in tranquillità raggiungete le panchine antistanti il laghetto, prima di perdervi tra i capolavori della Galleria Borghese. L’edificio della villa fu destinato, secondo la volontà di Camillo Borghese, a contenere le sculture e le pitture di illustri maestri. Imperdibili l’Apollo e Dafne di Gianlorenzo Bernini, la Paolina Borghese di Antonio Canova, la Deposizione di Cristo di Raffaello, il San Girolamo di Caravaggio.

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10. Visitare la Basilica di San Paolo fuori le mura

Tra le quattro Basiliche papali di Roma, quella di San Paolo fuori le mura è la più grande, dopo quella di San Pietro in Vaticano. Dal 1980 rientra nella lista dei Patrimoni Unesco. Questo straordinario scrigno di luce, con le sue pareti rivestite in marmi policromi e un trionfo di ori e mosaici, sorge sul luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell’apostolo Paolo. Prima di entrare, ammirate, sulla facciata sopra il colonnato, i mosaici eseguiti fra il 1854 e il 1874.

Vedere Beatrice Cenci e La Fornarina a Palazzo Barberini

11. Vedere Beatrice Cenci e La Fornarina a Palazzo Barberini

L’11 settembre del 1599, in una piazza di Castel Sant’Angelo gremita di folla, un colpo di spada uccideva la giovane Beatrice Cenci, accusata di parricidio. La tradizione vuole che il suo volto sia stato impresso sulla tela da Guido Reni che, poco prima della decapitazione, l’avrebbe ritratta in carcere, eternandola in un celebre dipinto oggi custodito a Palazzo Barberini. Chiunque visiti Roma non può perdersi questo capolavoro attribuito a Reni, conservato nello stesso Palazzo che accoglie la celebre Fornarina di Raffaello, uno dei volti più noti dell’arte. La tradizione riconoscerebbe nella sensuale donna l’amante e musa ispiratrice di Raffaello, Margherita Luti, figlia di un fornaio di Trastevere, da cui il soprannome “Fornarina”.

12. Visita al giardino di Villa Medici

Sulla collina del Pincio, proprio al culmine della scalinata Trinità dei Monti, su uno dei punti più alti e panoramici di Roma, Villa Medici accoglie, dal 1803, l’Accademia di Francia, ma anche mostre ed eventi d’arte. Fateci un salto soprattutto per ammirare il giardino cinquecentesco della villa, nello spazio occupato nell’antichità dagli Horti Luculliani e appartenuto poi all’inquieta Messalina, consorte dell’imperatore Claudio che proprio qui trovò la morte. Dopo che, nel 1576 il cardinale Ferdinando de’ Medici l’acquistò, facendone completare i lavori da Bartolomeo Ammannati, questa suggestiva location si avviò a diventare uno dei luoghi più eleganti e mondani della città eterna. Nel 1633 accolse anche Galileo Galilei, ospite di Ferdinando II de’ Medici.

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13. Deporre un fiore alla tomba di Raffaello al Pantheon

Vale la pena fare qualche minuto di fila per ammirare il Pantheon, uno degli edifici più imponenti e celebri di Roma. All’interno di questo colosso, costruito nel 27 a.C. dal genero di Augusto Marco Vipsanio Agrippa, dove i giochi di luce vi avvolgeranno in un’atmosfera intima e ovattata, è custodita, assieme ad altri celebri sepolcri, la tomba di Raffaello. “Qui giace Raffaello, dal quale la natura temette mentre era vivo di esser vinta; ma ora che è morto teme di morire” recita l’epitaffio di Pietro Bembo.

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14. Visita alla Piramide Cestia e al Cimitero acattolico

Ispirata ai modelli egiziani in voga a Roma dopo la conquista dell’Egitto in età augustea, la Piramide di Caio Cestio è l’unico monumento di questo tipo conservato a Roma. Sulla facciata bianchissima, rivestita da grossi blocchi di marmo di Carrara, un’iscrizione indica che i lavori di costruzione durarono 330 giorni. Fu costruita tra il 18 e il 12 a.C. come sepolcro del pretore e tribuno della plebe Caio Cestio. L’interno, con i suoi raffinati affreschi di terzo stile su fondo bianco e figure di offerenti e Vittorie alate, è visitabile.
Accanto alla Piramide sorge il Cimitero acattolico, dove riposano, tra gli altri, il poeta inglese John Keats, Shelley, Antonio Gramsci, Andrea Camilleri.

15. Scattare una foto dalla terrazza del Gianicolo

Ogni giorno, dal 1904, sotto il Belvedere del Gianicolo, alle 12 in punto tre soldati caricano un obice a salve e sparano un colpo. Se per quell’ora vi troverete sulla terrazza del Gianicolo, dunque, non spaventatevi. Questa tradizione risale a Pio IX che, per evitare confusioni di orario e per dare un riferimento alle campane delle chiese di Roma, istituì questa consuetudine. Anche se il momento migliore per scattare una foto da questa straordinaria terrazza è il tramonto, quando gli ultimi raggi sembrano rendere omaggio al monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi e agli oltre 80 busti dei patrioti che si adoperarono per la difesa e per la liberazione di Roma.
Il Gianicolo fu infatti, nel 1849, teatro dell’eroica difesa della breve Repubblica Romana contro i francesi chiamati da Pio IX, per diventare, dopo l’Unità d’Italia un grande parco pubblico e una sorta di memoriale del Risorgimento. Scendendo dal Gianicolo fermatevi, nei pressi dell’orto del convento di Sant’Onofrio, ad ammirare quel che resta della quercia di Torquato Tasso, sotto la quale, durante l’ultimo mese di vita, secondo tradizione leggendaria il poeta sedeva a riflettere.

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16. Scoprire il cinema al museo di Cinecittà

Per i cinefili Roma riserva una tappa speciale. Basta prendere la linea A della metro in direzione Anagnina e scendere alla fermata Cinecittà. Tra le sale del MIAC – Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema – troverete uno scrigno che custodisce il patrimonio di sogni, speranze, fantasie che ha scolpito l’immaginario collettivo dell’Italia di ieri e di oggi. Ad accogliervi, i volti indelebili del cinema – da Totò a Sophia Loren, da Marcello Mastroianni a Luigi Lo Cascio – divi e divine i cui successi si intrecciano alla storia e all’evoluzione dell’audiovisivo.

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17. Visita alla basilica di San Bartolomeo all’Isola

Con i suoi oltre mille anni, la basilica di San Bartolomeo, sull’Isola Tiberina, raccoglie memorie legate a mondi diversi e lontani, uniti insieme in una brillante sintesi di arte, fede e storia. La basilica venne costruita sulle vestigia dell’antico tempio dedicato ad Esculapio, dove in molti accorrevano per implorare la propria guarigione. Nel 998 l’imperatore tedesco Ottone III edificò la chiesa per accogliere le spoglie dei martiri San Bartolomeo apostolo e Sant’Adalberto, vescovo di Praga. La nuova costruzione operò una trasformazione nel tessuto dell’Isola Tiberina, espressiva di quel cambiamento generale avvenuto nella città di Roma in seguito alla diffusione del cristianesimo.

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18. Scoprire l’Eur: gli arazzi futuristi di Depero e la nuvola di Fuksas

Progettato per accogliere l’Esposizione Universale Romana del 1942, mai tenutasi per via della guerra, il quartiere E.U.R. fonde i canoni dell’architettura razionalista con i simboli del regime allora imperante. Dal Palazzo della Civiltà Italiana, per i romani, il “Colosseo quadrato”, oggi quartier generale della Maison Fendi, la vista si apre verso il Palazzo dei Congressi, la basilica dei Santi Pietro e Paolo, l’Obelisco Marconi, l’Archivio di Stato e ancora i palazzi, sede delle collezioni del Museo delle Civiltà. Il Laghetto, con la sua passeggiata del Giappone, è il posto giusto per gustare un gelato. Non distante, il Roma Convention Center “La Nuvola” realizzato dall’archistar Massimiliano Fuksas, e i due grandi mosaici dei futuristi Enrico Prampolini e Fortunato Depero svelano le tante anime del quartiere.

Visitare i Musei Vaticani e la Cappella Sistina

19. Visitare i Musei Vaticani e la Cappella Sistina

Si potrebbe visitare centinaia di volte i Musei Vaticani, senza mai stancarsi, scoprendo dettagli sempre nuovi, frutto di studi continui e di scoperte sorprendenti. Come la Iustitia e la Comitas, due soggetti allegorici di rara bellezza, attribuiti alla mano di Raffaello, ultimi gioielli emersi nella Sala di Costantino. O come la Cappella Sistina, dove si rimarrebbe ore a contemplare il Giudizio Universale di Michelangelo.
Nella Sala VIII della Pinacoteca Vaticana, la Pala Oddi, la Madonna di Foligno e la Trasfigurazione di Raffaello tolgono il fiato, come anche le celebri stanze affrescate dal pittore di Urbino. Dal celebre Laocoonte, capolavoro della scultura classica, al Trittico Stefaneschi di Giotto e bottega, dal misterioso San Girolamo di Leonardo da Vinci, alla sublime Deposizione di Caravaggio, l’apoteosi della pittura e del marmo si compie tra le sale dei musei del Papa.

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20. Passeggiare al quartiere Coppedè

Donne con peplo e uomini dalle lunghe barbe, spade, cappelli e scimitarre, torrette, putti e colonne, cancelli in ferro battuto. Benvenuti nel quartiere progettato dall’architetto Gino Coppedè, nell’isolato compreso fra via Tagliamento, via Arno, via Ombrone, via Serchio e via Clitunno. Un grande arco dal quale pende un lampadario in ferro battuto introduce a piazza Mincio con l’eclettica Fontana delle Rane. Scelto, per la sua particolare architettura, da registi come Dario Argento e Richard Donner, il quartiere accolse, in una delle sue villette, anche la dimora romana del tenore Beniamino Gigli. Non perdetevi i Villini delle Fate, il Palazzo del Ragno, i Palazzi degli Ambasciatori.

Scopri il quartiere Coppedè

21. Vintage Shopping a Monti

Monti è la mecca dello shopping vintage. Le strade di questo affascinante quartiere sono piene di negozietti che vendono abiti vintage e di seconda mano. Da Pifebo dove è possibile acquistare pezzi vintage (scarpe incluse) e pagare a chilo, a King Size con i suoi abiti anni ’70, a Moll Flanders con scarpe e accessori per uomo e donna a prezzi imbattibili. Ed il weend, non perderti il ​​fantastico Mercato Monti, dove puoi trovare creazioni uniche di artisti emergenti.

Di seguito il link alla nostra guida allo shopping vintage a Roma:

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22. Assaggiare la cucina Kosher al quartiere Ebraico

Al Ghetto Ebraico il sapore della tradizione Kosher corre tra i vicoli silenziosi che, dal Portico di Ottavia, si sfilacciano tra silenziose piazze, chiese, fontane. La colazione al Ghetto si chiama Boccione, un antico forno noto per la sua insuperabile torta di ricotta e visciole o la pizza ebraica. Per un ottimo brodo di pesce, per il Goulash e la zuppa ebraica (polpettine, broccolo romano, sala di pomodoro) accomodatevi alla Taverna del Ghetto. Per una buona amatriciana alla giudìa, polpette al sedano e falafel fate tappa da Nonna Betta dove, nel rispetto della regola ebraica che vieta di mescolare la carne con i derivati del latte, le ordinazioni si fanno su due menu separati: quello con i piatti di carne e quello con i piatti di pesce o formaggio. E poi c’è Ba’Ghetto con il “principe” del menu: il carciofo alla giudia.

Guida al Ghetto Ebraico di Roma

23. Di corsa a Villa Doria Pamphili

Che sia in pieno giorno o al mattino presto, scaldati dai primi raggi di sole, fare jogging a Villa Pamphilii è sempre una buona idea.
Indossate la vostra mise più comoda e via alla scoperta di quella che fu la residenza di campagna della famiglia Pamphilj, e che, sotto il pontificato di Innocenzo X assunse l’aspetto di una fastosa residenza nobiliare di campagna. Il più grande parco pubblico di Roma vi sorprenderà con i suoi viali dedicati a donne famose, il Casino del Bel Respiro, sede di rappresentanza ufficiale del governo italiano, la Fontana del Cupido, il Giardino Segreto, il laghetto.

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24. Visitare i bunker di Mussolini a Villa Torlonia

Villa Torlonia non è un semplice parco. Prenotate una visita al bunker e ai rifugi antiaerei della Villa per scoprire una delle pagine più buie della storia. Il bunker fu costruito tra il 1942 e il 1943 per proteggere Benito Mussolini e la sua famiglia nella residenza privata di Villa Torlonia. Il primo ambiente adibito a rifugio fu quello della cantina, sotto il laghetto del Fucino, attrezzato intorno alla metà del 1940. Ma la sua scomodità indusse Mussolini a far attrezzare un secondo rifugio interno del Casino Nobile. La struttura blindata del bunker, costruita ex novo, fu scavata infine sotto il piazzale antistante il Casino Nobile, ma la sua costruzione restò incompiuta perché, quando Mussolini fu destituito e arrestato, i lavori di rifinitura non erano terminati.

Santa Maria della Vallicella

25. Scoprire i dipinti di Rubens a Santa Maria della Vallicella (Chiesa Nuova)

Nella pianura del Campo Marzio, considerata dagli antichi Romani uno degli ingressi degli Inferi, la chiesa di Santa Maria in Vallicella è una vera sorpresa per gli amanti della pittura fiamminga. L’altare maggiore ospita la Madonna della Vallicella dipinta da Pieter Paul Rubens. Altri due dipinti del pittore fiammingo, realizzati su lastre di ardesia, occupano invece le pareti laterali del presbiterio.

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26. Fare rafting lungo il Tevere

Per ammirare Roma da una prospettiva diversa e vivere la città dal ventre del suo fiume, prenotate la vostra esperienza di rafting lungo il Tevere in compagnia di una guida esperta. Il percorso attraversa tutta la città, partendo dall’imbarco nei pressi di piazza del Popolo per allungarsi fino a Castel Sant’Angelo e all’isola Tiberina, lungo un fiume a tratti anche impetuoso, lontano dai rumori del traffico.

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27. Ammirare gli affreschi di Raffaello a Villa Farnesina

Villa Farnesina è uno dei capolavori assoluti del Rinascimento a Roma. Il banchiere senese Agostino Chigi la commissionò agli inizi del Cinquecento a Baldassarre Peruzzi affidandone le decorazioni a Raffaello e ai suoi allievi. Non perdete la Loggia di Psiche e la Sala di Galatea. Una curiosità. Lo sfarzo esagerato dei banchetti di Agostino Chigi era noto a tutti tanto da rimanere proverbiale. Nel 1518 il banchiere arrivò addirittura far gettare stoviglie e posate d’oro nel Tevere davanti ai suoi ospiti, facendole astutamente recuperare ai suoi servitori grazie a delle reti appositamente preparate.

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28. Un aperitivo al tramonto su una terrazza con vista

Ci sono terrazze che regalano una vista a 360 gradi sulla città eterna. Raggiungetene una e, con il pretesto di un aperitivo al tramonto, godetevi il panorama spettacolare affondando lo sguardo tra cupole, tetti e giardini di Roma. Se Les-Etoiles-rooftop offre il migliore affaccio della capitale sulla cupola di San Pietro, il roof garden di Mirabelle mescola alla vista panoramica sulla città, la possibilità di scegliere tra oltre 900 etichette. Gli amanti della cucina giapponese in chiave contemporanea apprezzeranno Zuma Rooftop Bar, Lounge & Terrace, un luogo di ritrovo molto “in”, con cocktail accuratamente miscelati e vista mozzafiato su Trinità dei Monti.

Scopri la nostra guida alle più belle terrazze di Roma:

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29. A San Clemente una delle prime iscrizioni in lingua volgare (con parolaccia)

Duemila anni di storia, tra affreschi e mosaici, per scendere nel mondo della Roma del I secolo alla scoperta di tempio pagano. Benvenuti nella Basilica di San Clemente al Laterano, nella cui navata centrale è conservata un’iscrizione (databile tra il 1084 e l’inizio del 1100) che rappresenta il primo esempio di volgare italiano scritto e usato con intento artistico. Il dipinto rappresenta un frammento della Passio Sancti Clementis (un testo anteriore al VI secolo), in cui il patrizio Sisinnio è nell’atto di ordinare ai suoi servi di legare e trascinare san Clemente. I servi, accecati come il loro padrone, trasportano invece una colonna di marmo. C’è anche una parolaccia. Quale? Basta visitare San Clemente per scoprirlo.

30. Assistere ad uno spettacolo al Teatro dell’Opera di Roma

Quando le luci si spengono e la voce degli attori riecheggia sotto il lampadario di cristallo tra i più grandi d’Europa, al Teatro Costanzi la magia può cominciare. Dall’Opera al balletto, il Teatro dell’Opera di Roma, che nella stagione estiva trova la sua suggestiva location alle Terme di Caracalla, annovera tra le esecuzioni memorabili Le nozze di Figaro di Mozart del 1964 diretta da Carlo Maria Giulini per la regia di Luchino Visconti con Ilva Ligabue, Mariella Adani e Rolando Panerai, il Don Carlo di Giuseppe Verdi diretto da Giulini sempre per la regia di Visconti, nel 1965.

31. Ammirare un capolavoro di Caravaggio a San Luigi dei Francesi

Basta inserire una moneta per illuminare la Cappella Contarelli, gioiello della Chiesa San Luigi dei Francesi, e far respirare i personaggi di Caravaggio. La cappella accoglie tre dei più celebri dipinti dell’artista: la Vocazione san Matteo, il Martirio di san Matteo e il San Matteo e l’angelo, realizzati per il cardinale Mathieu Cointrel. La tela di sinistra – con la chiamata da parte di Gesù del giovane Matteo, intento a contare soldi – è una delle “inquadrature” più famose della storia dell’arte. Il dipinto sull’altare con San Matteo e l’angelo è la seconda versione realizzata dal Merisi. La prima fu rifiutata perché ritraeva il santo come un vecchio rozzo con i piedi sporchi.

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32. Una serata all’Alexander Platz

Dal 1984 l’ Alexander Platz Jazz Club, lo storico locale di Roma, considerato uno dei cento migliori locali jazz al mondo, allieta i suoi ospiti con una programmazione che si avvale della partecipazione di artisti nazionali e internazionali. Pluripremiato dalla rivista Downbeat International, lo storico club fondato da Giampiero Rubei è pronto ad accogliervi in via Ostia 9.

I migliori Jazz Club di Roma

Visita a Palazzo Spada

33. Visita a Palazzo Spada

Ospitata nel cinquecentesco Palazzo Capodiferro, la Galleria Spada accoglie l’importante collezione di pittura barocca creata nel corso del Seicento dai cardinali Bernardino e Fabrizio Spada. In questa affascinante “quadreria” barocca si respira ancora oggi l’atmosfera delle dimore patrizie del Seicento. Tra i capolavori da non perdere: Ritratto di musico di Tiziano (1515); Santa Cecilia di Artemisia Gentileschi (1620), il Ritratto di Bernardino Spada di Guido Reni (1631). Concludete il percorso con la visita al Giardino Segreto, che sfoggia il più spettacolare artificio barocco di Roma, la Colonnata illusionistica realizzata nel 1653 da Francesco Borromini per il cardinal Bernardino Spada.

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34. Una domenica di sole tra Villa d’Este e Villa Adriana

Approfittate di una giornata di sole per raggiungere Tivoli, alle porte di Roma. Nei lussureggianti giardini di Villa d’Este, il viale delle Cento Fontane, la Rometta e la scenografica Fontana dell’Ovato, la fantasia di Pirro Ligorio di cui il giardino tracima, vi condurrà in un’atmosfera fuori dal tempo. Poco distante, costruita tra il 118 e 138 d.C. dall’Imperatore Adriano, l’omonima villa vi sorprenderà con le sue tecniche di costruzione, estremamente innovative per l’epoca, in un susseguirsi di terme, residenze, ninfei e giardini.

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35. Ripercorrere la storia al Mausoleo delle Fosse Ardeatine

Una monumentale cancellata in bronzo opera dello scultore Mirko Basaldella, capolavoro di spiccato espressionismo in cui l’orrore umano trova forma nell’avviluppo contorto degli elementi figurativi, introduce al Sacrario delle Fosse Ardeatine. Costruito a perenne ricordo del massacro perpetrato dai nazisti a Roma il 24 marzo 1944 nelle cave di pozzolana della via Ardeatina, fu solennemente inaugurato nel 1949 in occasione del quinto anniversario della strage. Nell’austerità della sua linea architettonica, il grandioso monumento abbraccia le grotte, nelle quali venne consumato l’eccidio, il Mausoleo, il gruppo scultoreo che sintetizza la tragedia dei 335 martiri. Alle sue spalle, una costruzione accoglie documentazioni, cimeli e fotografie che sintetizzano, in ordine cronologico le tragiche giornate vissute nella Capitale, dall’aggressione tedesca dell’8 settembre 1943 alla liberazione del 4 giugno 1944.

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