In mostra alle Scuderie del Quirinale due secoli di paesaggio italiano
Seicento scatti per raccontare il nostro Paese attraverso rappresentazioni di paesaggi naturali, urbani ed umani. Questo lo scopo della mostra L’Italia è un desiderio. Fotografie, Paesaggi e Visioni (1842-2022), nelle sale delle Scuderie del Quirinale di Roma fino al prossimo 3 settembre. Protagoniste le Collezioni della Fondazione Alinari per la Fotografia e del MUFOCO (Museo di Fotografia Contemporanea). Un viaggio straordinario che copre quasi due secoli di fotografia, un racconto per immagini che parla di montagne, di scorci iconici, di città e borghi, di popolazioni rurali e metropolitane.
In mostra dagherrotipi, negativi su carta e su vetro, diapositive, lastre, autocromie, stampe vintage e stampe fine art da negativo originale, stampe a colori in grande formato: un vero e proprio excursus storico delle tecniche fotografiche, che sin dai primordi hanno fatto oggetto delle loro sperimentazioni proprio il paesaggio geografico e antropologico.
Il percorso espositivo è articolato sui due piani del museo: al primo livello si trovano le fotografie appartenenti agli Archivi Alinari e al secondo piano quelle delle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea. La Fondazione Alinari è una vera e propria memoria storica del nostro paese: dalle splendide immagini che ritraggono Piazza San Pietro a Roma, Firenze o Venezia lo spettatore viene catturato in un macchina del tempo in grado di trasportarlo in altre epoche, velate dall’idea di sogno ma tangibili nelle prove documentali qui esposte.
Attraverso i lavori degli autori che appartengono alle origini dello scatto fotografico, come Girault de Prangey, Calvert Richard Jones, Frédéric Flachéron e Giacomo Caneva, si snoda davanti allo spettatore l’evoluzione delle modalità delle tecniche di rappresentazione. Oggetto di studio le mete italiane più famose, le cui sembianze vengono via via rese attraverso nuove scoperte, come nel caso dei lavori dello scienzato Giorgio Roster che, tra Ottocento e Novecento, ha lavorato sui negativi per ottenere immagini a colori.
Gli anni quaranta e cinquanta del Novecento sono ben rappresentati dalle opere di Vincenzo Balocchi e Luciano Ferri, Alberto Lattuada e di Fosco Maraini, che illustrato il paesaggio montano della penisola e quello antropologico del meridione italiano.
Protagonisti del percorso del secondo piano della mostra sono molti tra i principali autori della fotografia italiana e internazionale dal dopoguerra ad oggi, i cui nomi rimandano immediatamente a precise connotazioni stilsitiche nella mente del pubblico.
La fotografia di reportage della siciliana Letizia Battaglia, lo sguardo curioso dei bianchi e nero di Gianni Berengo Gardin, il cui sguardo si sofferma sulle case di ringhiera del milanese e sulla variegata popolazione che le abita, i drammatici edifici di Gabriele Basilico che si stagliano davanti allo spettatore come monoliti, totem di un presente industriale che sembra già passato.
E ancora la fotografia concettuale di Franco Fontana e Mario Cresci: il primo capace di cogliere gli archetipi geometrici nascosti nei profili paesaggistici della Lucania, dove la struttura di ciò che vediamo è data da linee e colori portanti; il secondo interprete dei concetti di memoria e identità, espressa in una serie di intensi autoritratti eseguiti in interni familiari eppure remoti, dove l’essenza della persona sfuma come assorbita dal ricordo. Infine l’inconfondibile sguardo di Luigi Ghirri, in grado di dare valore assoluto a qualsiasi brano della realtà quotidiana che colpisca il nostro sguardo.
Fino al 3 Settembre
SCUDERIE DEL QUIRINALE
Via Ventiquattro Maggio, 16
Orari: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Biglietti: Intero € 12,00 – Ridotto € 10,00