Dove trovare i capolavori di Michelangelo a Roma
Michelangelo è senza dubbio uno degli artisti più importanti, brillanti e universali di tutti i tempi. Per l’amico Vasari era il “divino e meraviglioso artista” considerando l’averlo conosciuto, la più grande delle infinite felicità umane. Nella città di Roma dove arrivò per la prima volta nel 1496 ha realizzato una miriade di capolavori nel campo dell’architettura, scultura e pittura, tutte arti dove Michelangelo eccelleva. Dagli impareggiabili affreschi della Cappella Sistina e Paolina, alle sculture come la Pietà, il Cristo redentore in Santa Maria Sopra Minerva e il Mosè in San Pietro in Vincoli, ai progetti architettonici come la cupola di San Pietro, simbolo della città o il progetto di piazza del Campidoglio.
In questa breve guida ti elencheremo le opere più rinomate di Michelangelo che troverai passeggiando per Roma.
Biografia di Michelangelo
Nato nel 1475 a Caprese (Arezzo) da una famiglia di mercanti fiorentini, Michelangelo già dal 1488 inizia a frequentare la bottega di Domenico Ghirlandaio, e poi il circolo artistico del giardino di San Marco, un’accademia di giovani artisti patrocinata da Lorenzo il Magnifico. Dopo un breve periodo a Bologna, ritornò a Firenze e poi a Roma dove a soli 24 anni scolpisce per il cardinale francese Lagranlos la “Pietà” Vaticana, oggi in San Pietro. L’inizio del Cinquecento fu un periodo importantissimo per la produzione michelangiolesca: realizzò la Battaglia di Cascina, il Tondo Doni, il Tondo Pitti, ed anche la sua opera più grande e famosa di sempre, il David.
Nel 1505 papa Giulio II chiama l’artista a Roma per commissionargli il suo monumento sepolcrale, i cui lavori si concluderanno tra alterne vicende solo nel 1545. Nel 1508 Michelangelo fu chiamato a dipingere il soffitto della Cappella Sistina, che lo impegnò per 4 anni. Nel 1534 si trasferì a Roma dove eseguì altri capolavori: il Giudizio Universale per la Cappella Sistina (1536-41), la sistemazione della Piazza del Campidoglio, gli affreschi per la Cappella Paolina in Vaticano, la conclusione di Palazzo Farnese e i progetti di San Pietro, tra cui la Cupola che sarà realizzata da Giacomo della Porta. Michelangelo morì il 18 Febbraio 1564.
La Pietà
Basilica di San Pietro
A 24 anni nel 1499 Michelangelo firma La Pietà, la Vergine Maria in pietà con il figlio sulle ginocchia. Dell’opera Vasari diceva: “certo è un miracolo che un sasso, da principio senza forma nessuna, si sia mai ridotto a quella perfezione, che la natura a fatica suol formar nella carne“.
Si sta di fronte a qualcosa di prodigioso. Un opera nella quale si bilanciano e fondono insieme l’artificio e la grazia. Un’opera straordinaria dietro la cui bellezza si cela uno studio meticoloso dell’anatomia umana, anche grazie alle dissezioni che il giovane Michelangelo aveva segretamente fatto su cadaveri nell’obitorio di Santo Spirito di Firenze. Umberto Boccioni, esponente di spicco del futurismo, commentava “con lui l’anatomia diventa musica”. L’opera, in purissimo marmo di Carrara, è l’unica ad essere stata firmata dall’artista con la frase: MICHEL.A(N)GELVS BONAROTVS FLORENT(INVS) FACIEBAT, per eliminare qualsiasi dubbio su chi fosse l’autore.
Mosè e la Tomba di Giulio II
S.Pietro in Vincoli, Piazza di San Pietro in Vincoli
Commissionato da papa Giulio II nel 1505, il Mosè doveva far parte del grandioso complesso statuario su tre livelli e adornato con circa 40 statue concepito come mausoleo del Papa, che doveva occupare un posto centrale nella nuova Basilica di San Pietro. Poi a seguito della morte del Papa il progetto subì notevoli cambiamenti e ridimensionamenti e l’ultimo progetto fu terminato solo nel 1542/45. Pare che Michelangelo meravigliato, forse anche da sé stesso, battendo il suo martello da scultore su un ginocchio del Mosè dopo averlo terminato gli chiese: “perché non parli?”.
La volta della Cappella Sistina
Musei Vaticani
«Dio creò l’uomo a Sua immagine, a immagine di Dio lo creò» Nessuna frase esprime meglio le scene della Genesi, insieme alle figure di profeti, sibille e antenati di Cristo eseguite da Michelangelo sulla volta della Cappella Sistina.
Goethe lo descriveva come “un capolavoro di proporzioni colossali che da solo riesce a fornire un’idea completa di ciò che un uomo è capace di raggiungere”. Le dimensioni delle Cappella Sistina sono grandiose: 40 m di lunghezza, oltre 13 di larghezza, quasi 21 al sommo della volta. La creazione di Adamo è l’episodio più celebre della Sistina e una delle icone più celebrate nell’arte universale. Voluta da papa Sisto IV nel XV secolo e affrescata da Michelangelo nel XVI secolo, fu inaugurata nel 1512.
Il Giudizio Universale
Musei Vaticani
La parete della Cappella Sistina che Michelangelo affresca tra il 1536 e il 1541, dunque vent’anni dopo averne dipinto la volta, è conosciuta in tutto il mondo. La sua bellezza travolge lo spettatore. Tutto parte dal centro dove Cristo, con accanto la Vergine, come un direttore d’orchestra, sembra dare impulso al movimento. Con la sua mano destra salva i beati, mentre con la sinistra condanna i peccatori alla pena della dannazione eterna. I dannati precipitano verso l’inferno mentre i beati salgono verso il Paradiso.
Il Giudizio universale, commissionato da papa Clemente VII , fu inaugurato nel 1541 da un già anziano Michelangelo.
Cupola di San Pietro
Basilica di San Pietro
Michelangelo non fece in tempo a vedere completato il suo sogno romano: La Cupola di San Pietro. L’artista seguì in particolare la costruzione il tamburo; la cupola vera e propria, elaborata su suo disegno, venne costruita in seguito, nel 1590, con alcune modifiche.
Piazza del Campidoglio
La magnifica piazza concentrica del Campidoglio che si trova sul Monte Capitolino, fu progettata da Michelangelo nel 1536 su commissione di papa Paolo III e completata dopo la sua morte da Giacomo della Porta e Girolamo Rainaldi.
Il Cristo Risorto
Basilica di Santa Maria Sopra Minerva, Piazza della Minerva
Il Cristo Risorto o Cristo della Minerva è una statua di oltre due metri che si trova nella Chiesa di Santa Maria sopra Minerva. Michelangelo iniziò a lavorare all’opera nel 1514 su commissione di Bernardo Cencio. In fase di ultimazione dell’opera uscì una venatura nera sul volto di Cristo e Michelangelo dovette fermarsi e ricominciare da capo. La seconda versione fu consegnata nel 1520 anche con l’aiuto di Pietro Urbano.
Santa Maria degli Angeli
Piazza della Repubblica
Michelangelo intervenne, su commissione di Papa Pio IV, sulla Basilica di Santa Maria degli Angeli edificata sulle rovine delle terme di Diocleziano. Fece restaurare la parte del tepidarium, integrando l’antica struttura delle terme romane in una struttura contemporanea, alzò il pavimento di due metri per isolare gli ambienti dall’umidità, aggiunse due cappelle laterali e lasciò intatte le maestose colonne presenti e le murature romane.