L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini

L'immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini

Palazzo Barberini celebra con una grande mostra il Papa mecenate simbolo del Barocco

Palazzo Barberini quest’anno celebra un evento davvero importante: il quattrocentesimo anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Urbano VIII Barberini, il papa che vanta il pontificato più lungo e rappresentativo del XVII secolo (1623-1644). L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini è la grande mostra, curata da Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori e Sebastian Schütze, che intende celebrare questo importante personaggio che ebbe un peso notevole sulla vita religiosa, politica e culturale del Barocco.

Tantissimi capolavori, che facevano parte del nucleo originario della collezione Barberini, tornano quindi per questa occasione nella loro sede originaria. Opere di Caravaggio, Gian Lorenzo Bernini, Valentin de Boulogne, Nicolas Poussin, Andrea Sacchi, oltre ad alcuni dei pregiatissimi arazzi prodotti dall’Arazzeria Barberini, allestiti per l’occasione sotto allo splendida volta affrecata da Pietro da Cortona con il Trionfo della Divina Provvidenza.

Sono moltissimi i musei, i collezionisti e le istituzioni con cui abbiamo intessuto rapporti in questi anni, che hanno capito l’importanza del progetto e aderito con entusiasmo concedendo prestiti prestigiosi, ha dichiarato Flaminia Gennari Santori, direttrice del museo e co-curatrice della mostra. Sono presenti infatti più di 80 opere provenienti oltre che dalla collezione permanente del museo da più di 40 prestatori, tra cui le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, il Musee du Louvre, Il Prado di Madrid e il J. Paul Getty di Los Angeles, senza dimenticare importanti collezioni private, come quella del Principe Corsini di Firenze.

TI POTREBBE INTERESSARE
Palazzo Barberini e Galleria Corsini

L'immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini
Gian Lorenzo Bernini, Busto di Urbano VIII Barberini, 1632 circa, marmo,
Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica Palazzo Barberini

Urbano VIII: il Papa mecenate

Il Barocco nacque a Roma, per poi diffondersi nel resto d’Italia, grazie ai Barberini. Maffeo Barberini, alias Urbano VIII, era un letterato e un poeta; fu inoltre un grande mecenate, impegnato nella promozione delle arti al fine di aumentare il suo potere spirituale e temporale oltre che accrescere il prestigio suo e della sua famiglia. Fu lui che decise l’impresa colossali del Baldacchino di San Pietro, disegnato da Gian Lorenzo Bernini, o l’incredibile già citato affresco di Pietro da Cortona nel grande salone di Palazzo Barberini.

Il percorso si articola in dodici sezioni, dislocate nelle sale più importanti del museo. Tra queste spicca la Sezione 1, Piacere e Strategia, incentrata sulla figura di Maffeo Barberini collezionista; sono infatti qui esposte opere che facevano parte della sua collezione personale, come il San Sebastiano gettato nella cloaca Maxima, arrivato nella Capitale dal Getty Museum di Los Angeles. L’opera, eseguita da Ludovico Carracci, articola in una composizione geometrica e dinamica di personaggi l’atto di deporre il corpo del santo in un luogo anticamente usato come condotto fognario. L’atto irrispettoso è sottolineato dal candore purissimo della pelle del santo, rappresentato come una statua marmorea di raffinatezza sublime.

L'immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini
Ludovico Carracci, San Sebastiano gettato nella cloaca maxima, 1612, olio su tela, Los Angeles The J. Paul Getty Museum

Grandi protagoniste di questa sezione e della mostra sono due tele di Caravaggio: il Sacrificio di Isacco e un’opera giovanile inedita, appartenente a una collezione privata, che ci mostra Maffeo Barberini in veste di protonotario apostolico. La prima mostra, come una sequenza cinematografica, il susseguirsi dei gesti che interrompono il sacrifico del primogenito di Abramo: l’angelo arriva e ferma in modo deciso il braccio armato del padre, mentre il giovine grida disperato, pronto ad essere sostituito dall’ariete che si avvicina docile sulla destra. La seconda ci dà contezza del grande talento del Caravaggio, presente sin dalle opere giovanili, in questa raffigurazione del Barberini, il cui futuro radioso sembra essere pronosticato dai fiori rigogliosi contenuti nel bellissimo vaso di vetro posto davanti a lui.

Caravaggio, Ritratto di Maffeo Barberini
in veste di protonotario apostolico, 1595 ca, olio su tela, Collezione Privata

Nella Sezione 4, Hic Domus, sono raccolti i capolavori della collezione Barberini. Opere famosissime, come il Pan disteso (attribuito a Francesco da Sangallo il giovane) e la Morte di Germanico di Nicolas Poussin. Il dio boschivo giace disteso e sembra destarsi da un sonno ebbro; gira pigramente il volto verso la magnifica Arpa Barberini, capolavoro conservato nel Museo Nazionale degli Strumenti musicali di Roma. Alle spalle dello sturmento è presente un altro splendido dipinto, la Venere che suona l’arpa del Lanfranco. La divinità legata alla bellezza e all’amore è rappresentata proprio nell’atto di suonare l’arpa Barberini, in un gioco di rimandi musicali e visivi.

Imperdibile anche la Sezione 8, Tessere la trama, dove trionfano gli arazzi realizzati nel corso del Seicento dall’arazzeria Barberini. Gli arazzi, appesi sotto i rispettivi cartoni preparatori eseguiti da Pietro da Cortona, sono esposti nel Salone della Divina Provvidenza, dove sono state felicemente posizionate per l’occasione una serie di sedie a sdraio che permettono al visitatore di stendersi ed ammirare il tripudio di bellezza che si snoda davanti e sopra di lui.

La Sezione 10, Le Api Munifiche, è dedicata alle opere commissionate dai nipoti del papa e poi inviate come doni diplomatici alle varie corti europee. Tra queste spicca il bellissimo Busto del cardinale Richelieu, eseguito da Gian Lorenzo Bernini, in prestito dal Musée du Louvre.

Gian Lorenzo Bernini, Busto del Cardinale Richelieu, 1640-41, marmo, PArigi, Musee du Louvre

Conclude il percorso espositivo la Sezione 12, Il Teatro degli Stupori, che racconta la dimensione scenografica di Palazzo Barberini. Qui venivano organizzati grandiosi eventi urbani, testimoniati ad esempio dall’imponente dipinto La Giostra del Saracino di Andrea Sacchi, che mostra lo scenografico Carosello allestito per l’ingresso di Cristina di Svezia nel Cortile del Palazzo.

Personaggio chiave del XVII secolo, Papa Urbano VIII viene giustamente ricordato in questa sede attraverso i molteplici tratti che lo caratterizzavano, anche se naturalmente ciò che resterà maggiormente nella mente del visitore sarà l’attenzione particolare e il gusto squisito che hanno contraddistinto le scelte artistiche di questo Pontefice mecenate.

Simon Vouet, Angelo con la tunica e i dadi, 1626 -1627, olio su tela, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte

Fino al 30 luglio 2023

Palazzo Barberini

Via delle Quattro Fontane, 13

Orari: dal martedì alla domenica, 10.00 -19.00

Biglietti: Intero €15, Ridotto €2

barberinicorsini.org

Sign up to our newsletter for the latest news, events, and insights from Rome

By subscribing you agree with our privacy policy.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *