La grande (e discussa) mostra sul Futurismo ha aperto a Roma
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma celebra l’ottantesimo anniversario dalla scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta il 2 dicembre 1944, con la mostra Il Tempo del Futurismo, curata da Gabriele Simongini.
In mostra circa 350 opere fra quadri, sculture, progetti, disegni, oggetti d’arredo, film, oltre a un centinaio fra libri e manifesti, con un’attenzione alla matrice letteraria del movimento marinettiano che non ha precedenti, insieme con un idrovolante, motociclette e strumenti scientifici d’epoca. Numerosi i prestiti prestigiosi da musei italiani e stranieri, tra cui il MoMA, il Metropolitan Museum di New York, la Estorick Collection di Londra e il Kunstmuseum Den Haag de L’Aia.
La mostra, che punta a essere inclusiva, didattica e multidisciplinare, si concentra sul rapporto tra arte e scienza/tecnologia e illustra quel “completo rinnovamento della sensibilità umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche” posto alla base della nascita del Futurismo. Largo spazio quindi al concetto di velocità e di modernità, rappresentato in modo originale dall’inusuale presenza di una vera macchina d’epoca esposta in una delle sale.
La Galleria ospita già nella sua collezione permanente numerose opere Futuriste, ma il percorso espositivo per questa occasione si fa davvero ricchissimo. Trionfa l’arte di Umberto Boccioni, capofila del gruppo, che incanta lo spettatore con la sua ricerca di espressione del dato psichico ed emotivo attraverso una progressiva perdita di oggettività, a favore di linee veloci e colori. Ciò è visibile nel movimento astratto del suo Cavallo + cavaliere + caseggiato, scheggia cromatica che rende benissimo l’idea della corsa dell’animale, o nella profonda introspezione che gronda dalle linee dell’intenso Trittico degli Stati d’animo.
E ancora l’aeropittura di Gerardo Dottori, l’analisi fotografica del moto di Giacomo Balla, le linee dinamiche, già quasi pubblicitarie di Fortunato Depero, la volontà di rendere in pittura il suono e la musica di Luigi Russolo: un caleidoscopio di idee e prove artistiche oltremodo innovative rispetto all’epoca di appartenenza.
In occasione della mostra riapre al pubblico anche Casa Balla, la dimora futurista dell’artista, dove tutto, dagli elementi d’arredo ai pavimenti, partecipa delle line, dei colori e delle idee stilistiche del movimento d’avanguardia.
L’esposizione sarà arricchita da due installazioni site specific di Magister Art e di Lorenzo Marini. Il percorso didattico sarà inoltre vivacizzato da un programma di attività culturali con finalità pedagogiche realizzate dalla Fondazione Magna Carta e dal prestito di numerosi oggetti dal taglio scientifico provenienti dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. Completa la mostra un ricco catalogo, che sarà pubblicato da Treccani.
Fino al 28 febbraio 2025
Via delle Belle Arti, 131
Orari: dal martedì a domenica dalle 9:00 alle 19:00
Biglietti: Intero: €15, ridotto: €2