13 Ristoranti Imperdibili a Roma da Provare nel 2025

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Dalla tradizione autentica alle nuove aperture gourmet: ecco dove mangiare a Roma nel 2025

Se il tuo desiderio per il 2025 è esplorare i sapori di Roma, ti invitiamo a scoprire la nostra selezione dei migliori ristoranti (rinnovati o di recente apertura) da provare quest’anno. La capitale offre un’incredibile varietà gastronomica: dai ristoranti stellati Michelin ai locali più autentici dove gustare i grandi classici della cucina romana. Troverai trattorie tipiche, pizzerie imperdibili, opzioni orientali e rivisitazioni contemporanee della cucina tradizionale, ristoranti con vista panoramica mozzafiato e nuovi indirizzi gourmet da non perdere.

Per il 2025 abbiamo scelto 13 ristoranti imperdibili: decidi tu se provarli uno dietro l’altro in pochissimo tempo o centellinarli mese per mese, fino a completare l’anno che sta per arrivare!

Non resta che decidere da dove iniziare questo viaggio tra sapori autentici e innovazioni culinarie!

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Isotta

Via Carlo Livi, 12 (Torrevecchia)
06.23209132
isottatrattoria.it
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Isotta è la ‘trattoria cortese’ dello chef già una stella Michelin Davide Pulejo e del socio Matteo D’Anzi che ha aperto lo scorso ottobre a Torrevecchia. In cucina c’è Saverio Pasquali che offre una cucina regionale per nulla noiosa.

L’ambiente in stile anni ’60 – ’70 tra sedie modanate, tavolini in legno, applique alle pareti, frigorifero Smeg a vista e qualche ricordo di carta da parati accoglie una cucina che parte dalla tradizione prevalentemente laziale per dire altro attraverso la tecnica e l’eleganza.

Solo quattro le portate per sezione e non mancano i contorni. Da provare sono il pancake soffice farcito di coratella e finito al tavolo con fonduta di Parmigiano e le fettuccine alle rigaglie di cortile. Piccola, curata e selezionata la cantina.


Bistrot64

Via Guglielmo Calderini, 64 (Flaminio)
06.3235531
bistrot64.it
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Bistrot64 nasce nel 2013 ed oggi si conferma una delle insegne più valide, golose e originali di Roma. Ci troviamo nel quartiere Flaminio in un’ambiente piccolo ma ben organizzato, dal design essenziale, caldo e contemporaneo frutto del buon gusto e ingegno del suo proprietario Emanuele Cozzo. L’idea di Cozzo è sempre stata quella di dar vita a un bistrot con una cucina buona, fatta di prodotti italiani e alla portata di tutti. Accanto a lui in cucina c’è il giovane e bravissimo Giacomo Zezza, mentre in sala in qualità di maître e sommelier troviamo Nicola Bacalu, anche lui da anni braccio destro di Emanuele.

I 30 coperti distribuiti tra il bancone e i tavoli in marmo vivono un percorso degustazione unico. In sviluppo è la carta dei vini, a cui si affianca una piccola selezione di cocktail Twist on Classic, fresca e minerale, fatta di estro e gioco, messa a punto da Bacalu.

La carta cambia ogni stagione e si concentra in poche proposte a cui si aggiungono due menu degustazione – Evoluzione, con 5 portate a 75 euro, e Innovazione, con 8 portate a 95 euro, bevande escluse. Bello e buonissimo il benvenuto con tanti piccoli bocconi come quello di “Coppietta” di carota. Imperdibile il Risotto al castelmagno, Tartufo nero e Ciauscolo di Manzo fatto in casa.


Tac Thin and Crunchy

Via Fiume delle Perle 136/138 (Mostacciano)
06.45652738
seupizza.com
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Era il il 24 gennaio 2024 quando Pier Daniele Seu e la moglie Valeria Zuppardo aprivano le porte della loro nuova pizzeria a Mostacciano, nella zona sud di Roma: Tac Thin and Crunchy. La protagonista? La pizza romana, ben cotta e croccante, sempre in stile Seu. La pizzeria ha 85 sedute, con una saletta privata da 9 posti. Il design è moderno, con colori contrastanti che giocano tra le tinte sgargianti delle pareti e quelle più scure dei tavolini. Protagoniste del menu sono le pizze con condimenti tanto classici quanto innovativi. Ci sono gli Assoluti, come quello di zucca, le Pizze Baciate, ossia ripiene, con porchetta e patate per esempio e quelle dolci con base di Pan Brioche. Tra le classiche immancabili invece margherita e funghi rossa.

Consigliatissima la degustazione Seu Experience in 6 assaggi a 45 euro a persona bevande escluse a cui si può aggiungere un wine pairing in 3 o 4 calici a 20 e 25 euro rispettivamente. Non mancano i fritti, dal Seupplì al risotto ai porcini e la fettuccina al ragù, rigorosamente panati e fritti. Da bere? Non solo birra: tante le etichette di vino naturale disponibili.

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Verve

Via Giulia 131 (Centro Storico)
06.31076828
ververestaurant.it
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All’interno dell’hotel DOM, Verve dal 2019 è il ristorante dove Adriano Magnoli e Antonella Mascolo, coppia nel lavoro e nella vita, raccontano la loro storia, con passione e perseveranza. I due si conoscono prima ancora di diventare una coppia, in qualità rispettivamente di sous-chef e pasticciera da All’oro, una stella Michelin a Roma. Dal loro incontro nasce un grande amore e anche Verve, un’insegna con una proposta gastronomica personale, viva, che non crede nell’esibizionismo tecnico fine a se stesso, ma nel gusto, nella memoria, nel vissuto di chi crea il piatto. Non da meno i piatti di Verve, che siano essi dolci o salati, sanno di convivialità, dal benvenuto alla piccola pasticceria.

Diversi i percorsi degustazione tra cui scegliere, Fate Vobis in 4 portate a scelta del cliente (60 euro), Famo Nobis in 6 portate a scelta dello chef (80 euro) e La tradizione con Verve (60 euro) a cui si possono aggiungere wine pairing selezionati. Da non perdere? Il raviolo croccante con patata affumicata, cozze ‘nduja e prezzemolo e tutti i dolci di Antonella, dal maritozzo al Sorbetto “2.0” a base di agrumi e mandorla. Ottima anche la colazione da godere al piano terra dell’hotel, con lievitati e torte fatte in casa, nonché ottime preparazioni salate, dalle uova al pan brioche con salmone e avocado.


Nuan

Via Siria 3 (Appio Latino)
06.69401880
nuancucina.octotable.com
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In zona Appio Latino, a due passi da piazza Zama, ha da poco aperto Nuan, insegna dedicata agli amanti della cucina di pesce. Sia a pranzo che a cena, Nuan offre un menu che cambia ogni giorno e che ruota intorno al pescato fresco locale, con proposte alla carta e due percorsi di degustazione.

Se a pranzo l’offerta è più semplice, anche con una formula composta da 3 portate a € 35, a cena il tutto diventa più strutturato con due percorsi di degustazione, uno da 6 portate (€ 55 bevande escluse) e uno da 8 portate (€ 70 bevande escluse). Tra i must ecco gli Spaghetti Aglio e Olio con pescato del giorno e il Vassoio del Pescato, non il solito pesce che arriva totalmente pulito, ma uno sporzionamento nella sua interezza, dal filetto alla testa, passando per il midollo e, se si apprezzano, le interiora.

Nuan è un ristorante in cui provare una cucina sincera, un’alta cucina casalinga, della tradizione, ringiovanita con creatività dai due giovani chef patron Elvio Ferrelli e Luana Lesce, entrambi provenienti dalle cucine di Acquolina e Acquaroof Terrazza Molinari, coppia nel lavoro e nella vita. Qui non comandano gli chef, ma la materia prima. Tutti gli ingredienti, sia per quanto riguarda i prodotti ittici che per tutto il resto, sono al 90% di provenienza laziale.


Uma

Via Girolamo Benzoni, 34 (Garbatella)
334 3855945
umaroma.com
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Uma è una tappa obbligatoria per gli appassionati di fine dining a Roma: il locale offre al pubblico capitolino un’esperienza gastronomica che si basa sulla brace, la fermentazione e il concetto di “unico”, che si traduce nell’utilizzo di un solo ingrediente per ogni piatto.

Uma è il risultato dell’unione delle menti e delle mani di Matteo Taccini e Luigi Senese, giovani chef, entrambi classe 1992, con esperienze sia in Italia che all’estero. Il menu proposto è un mix tra cucina romana e internazionale, con particolare attenzione alla componente vegetale. L’unicità di ogni singolo ingrediente è esaltata attraverso l’utilizzo di tecniche culinarie contemporanee, che conferiscono ai piatti grande semplicità e complessità straordinaria al contempo.

La sottrazione è il mantra dei due chef, che puntano a creare piatti visivamente semplici ma dal livello molto elevato. Qualche esempio? Il cavolfiore tra gli antipasti e il Riso e cipolla e la Pasta e Ceci come primo. L’approccio culinario di Uma si contraddistingue per la grande accessibilità dei prezzi, con un menu degustazione composto da 8 passi a 50 euro e uno da 10 portate a 70: un modo per rivolgersi a una clientela non solo di appassionati, ma anche a quella del quartiere Garbatella.

La cantina parla prettamente italiano, anche per le bolle, con un’alternanza di referenze naturali e convenzionali di piccole aziende scovate con cura. Sono proposti pairing alternativi con gin tonic e kombucha. Il tutto in un ambiente di stile moderno e accogliente, 250 metri quadrati per 30 coperti e un grande bancone con cucina a vista.


Idylio By Apreda

Piazza dei Caprettari, 56/60 (Centro Storico)
06.87807080
thepantheonhotel.com/idylio-by-apreda/
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Idylio by Apreda lascia la storica sede all’interno del The Pantheon Iconic Rome Hotel del Pacini Group per approdare poco distante, a Piazza dei Caprettari, in uno spazio esclusivo e interamente dedicato. Le emblematiche farfalle, simbolo del ristorante, spiccano il volo in un ambiente unico fatto di più sale. Spicca nel nuovo spazio la wine cellar a vista.

La nuova carta vede al centro sapori, italiani, partenopei, romani ma sempre contaminati, rivisti e corretti secondo la mano e la mente del loro creatore. Accanto ai piatti signature, il nuovo menu “Speziale”, o come ama dire lo chef, la nuova rotta, rappresenta al meglio la filosofia culinaria di Idylio, radicata nella cucina italiana, ma sempre con una personalizzazione che rispecchia il viaggio gastronomico di Apreda. Qualche esempio? Il Moscardino alla Luciana che diventa il contorno di un radicchio in carpione elegante e complesso.

A cena il cliente è libero di scegliere tra tre diversi percorsi degustazione: “Iconic Signature” in 5 portate a scelta all’interno della carta di 14 piatti che incarnano l’essenza della cucina creativa dello chef; “Speziale…La nuova rotta” in 6 piatti per chi desidera immergersi in una profonda esplorazione di sapidità e spezie con il Mediterraneo a fare da palcoscenico e infine “Idylio’s Butterfly”, una farfalla che vola da un menu all’altro e che consente di scegliere 4 course tra i “Signature” e “Speziale…La nuova rotta”. Novità assoluta è l’apertura anche a mezzogiorno con una selezione di proposte pensate per chi desidera un casual dining anche nelle ore frenetiche del giorno. Impossibile non menzionare la sala coordinata dal giovane, sempre sorridente, restaurant manager Andrea Mikhail e dal sommelier Patrizio Pizzi.


Ego

Via Etruria, 35 (Appio Latino)
342 5470485
egoroma.it
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Lorenzo De Lio e Beatrice Venturini è la coppia protagonista di Ego, insegna che sta scrivendo un nuovo capitolo della gastronomia romana e italiana. Lorenzo, chef, e Beatrice, donna di sala e sommelier, si incontrano e innamorano in Spagna, nella brigata di DiverXO, da Dabiz Muñoz dopo importanti esperienze in Italia e in giro per il mondo. Insieme vanno a Zurigo, poi in Messico e alla fine tornano in Italia con il loro Ego. La grazia di Beatrice in sala e la violenza gustativa dei bocconi di Lorenzo stanno suggerendo ai romani un nuovo modo di stare a tavola tra la complessità degli abbinamenti e l’informalità dell’ambiente da bistronomia.

Il loro Ego rifugge gli stereotipi, proiettandosi in una dimensione originale e inedita di ristorazione, contaminata, colta e variegata, che non si pone domande, ma va dritta al punto. “Ego è l’io, la coscienza di sapere ciò che sei, e abbiamo scelto questo nome perché rappresenta la nostra idea, quel che siamo, le nostre passioni. È un luogo molto personale, somma di tutte le nostre esperienze, di quello che ci piace, della ricerca che ci ha portato a essere ciò che siamo e ciò che vogliamo mostrare” – racconta Venturini che, sola, in sala, cattura l’ospite in pochi istanti.

La proposta si struttura in due percorsi degustazione, Allegretto e Adagio, rispettivamente a 80 e 100 euro, e Vivace con una proposta più snella in 3 portate scelte dallo chef a 45 euro. Da non perdere attualmente in menu sono il Fusilloro tandoori masala, yogurt e acetosella così come il dolce finale, la Tarta de Queso.


Aquamarina

Via dell’Umiltà, 36 (Centro Storico)
06.878080
umilta36.com/ristoranti-bar
Aquamarina delightful seafood trattoria in Rome

Aquamarina a Roma è la nuova trattoria di mare all’interno dell’hotel di lusso Umiltà 36, a due passi dal Quirinale e da Fontana di Trevi, brand della catena Shedir Collection, con già all’attivo i buonissimi ristoranti Adelaide al Vilòn e Don Pasquale al Maalot.

Da Aquamarina si assaggia una cucina di pesce semplice e senza fronzoli, frutto della mano dello chef Fabrizio Leggiero. Il pescato arriva dalle aste locali, Fiumicino e Anzio, e viene lavorato il meno possibile. Pochi fronzoli e tanta sostanza sono le parole chiave delle creazioni di Leggiero che unisce attenzione e tecnica a qualità e stagionalità della materia prima. Ottimo l’antipasto Mare e Mare, una selezione di portate crude e cotte così come il risotto agli scampi mantecato con una stracciatella di bufala e servito con una tartare di scampo.

La cucina a vista è una finestra sul mare sulla sala. C’è inoltre una grande volta tutta a vetri che ricrea la sensazione di mangiare sotto le stelle.

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Orma

Via Boncompagni, 31 (Barberini)
06.8543182
ormaroma.it
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Roy Caceres è lo chef di origini colombiane a capo della cucina della palazzina di via Boncompagni 31 a Roma. Il suo nome? Orma. Il “cubo” di acciaio e vetro su due livelli con in più un piano sottostante dove c’è la cantina, è uno spazio materico, dai colori neutri e rilassanti, tra rovere chiaro, rame sul soffitto, pietra a terra e un intonaco anch’esso ruvido, cornice perfetta per la sensibilità da artigiano di Caceres.

Un ruolo fondamentale nell’esperienza da Orma lo ha lo chef’s table affacciato sulla cucina a vista, dove assaggiare alcuni bocconi spiegati direttamente dallo chef. C’è anche un salottino intimo per l’aperitivo e poi l’ampia sala da pranzo e il terrazzo. L’esperienza da Orma è basata sulle tracce che lo chef colombiano si è portato dietro, che sono racchiusi nel menù Tracce indelebili (cinque portate a 142 euro), mentre per chi vuole capire dove è Caceres oggi c’è il percorso Tracce Correnti (8 portate a 182 euro), costruito solo sui piatti inediti. C’è anche la possibilità di creare il proprio percorso in 3 portate a 120 euro.

La nuova consapevolezza di Caceres è quella di togliere il superfluo, concentrandosi sul gusto del piatto e sull’ingrediente principale. Una cena da Orma risulta indimenticabile, anche per i piccoli dettagli. Centrale è il pane, declinato in più forme e servito in più momenti durante il servizio. Ottima anche la carta dei vini e la piccola ma mirata drink list. Tra i piatti più complessi e unici? Sicuramente il Bottone d’anguilla, caviale e farro.


Mazzo

Via degli Equi, 62 (San Lorenzo)
06.69420455
mazzoroma.it
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The Fooders, Francesca Barreca e Marco Baccanelli, sono sempre in prima linea nel loro nuovo e attesissimo Mazzo, un ristorante confortevole, dai colori chiari e dal menu goloso, personale e mai banale. Protagonista dell’ambiente è il tavolo sociale davanti alla cucina con il grande oblò. Tanti i richiami street, sia in sala con graffiti diffusi qua e là e vinili, sia in cucina con piatti storici come la trippa fritta. Sempre presenti le Ruote pazze alla Campidanese e la Tartare di manzo. Diverse e sempre nuove anche le proposte fuori menu.


Metis

Piazza Enrico Martini 24/25 (Torrino)
06.40066729
rismetis.com
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Fabio Dodero è lo chef di un’insegna fine dining che sta sempre più sottolineando la sua presenza a Roma. Parlo di Metis, l’estroso e contemporaneo locale di Roma sud tra Torrino e Mezzocammino. Gli interni sono essenziali, sobri ed eleganti, con quadri astratti dipinti dalla zia dello chef. La cucina è un tutt’uno con la sala: i due ambienti si fondono senza separazioni. Non manca lo Chef’s Table con quattro sedute per conoscere al meglio lo chef e la sua filosofia di cucina. Lui dopo le scuole e le prime esperienze sul litorale laziale cambia approccio a Lione. Lì inizia la sua esperienza a fianco dello chef Bocuse, poi vola a Londra con l’Atelier di Joel Robuchon fino a tornare a Pontinia, in provincia di Latina come sous chef di Materiaprima Osteria Contemporanea, ristorante una stella michelin.

In sala Francesco Dodaro cura il cliente accompagnandolo attraverso tre diversi menu degustazione in 3,6 e 8 portate rispettivamente a 40, 60 e 80 euro, bevande escluse. Da provare è lo spaghettino freddo, gamberi rossi, mandorla e lime.


Song

Via Valadier, 14 (Prati)
06.3215804
songdimsum.it
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A Roma, nel quartiere Prati, da maggio 2021, c’è Song, un ristorante che fa della tradizione cinese dei Dim Sum il suo punto di forza. Numerosi i piatti in menu con una selezione di dim sum tra le più ampie della Capitale. Tra le tante scelte possibili è imperdibile il percorso degustazione di dumpling in 7 tipologie diverse.

Ci sono gli Xiao Long Bao, gli Har Gau, tipici della provincia di Gaundong, realizzati con la particolare pasta di cristallo che permette di intravedere il contenuto al suo interno, farciti con gamberi e tobiko verde e infine cotti al vapore. Si continua la degustazione con i Bao, come quello di Wagyu giapponese, cipolla rossa di Tropea e foglia d’oro. Vale la pena assaggiare l’anatra alla pechinese dello Chef Chu Ling San. Non mancano riso, noodles, e pesce. Si chiude in dolcezza con i dessert realizzati da Hiromi Cake. Curata anche la lista di vini con oltre 50 etichette tra Italia e Francia.

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