I Dioscuri tornano a Roma: scultura monumentale contemporanea a Via Veneto

I Dioscuri tornano a Roma: scultura monumentale contemporanea a Via Veneto

Undici opere di Gianfranco Meggiato per indagare il tema della dualità tra spirito e materia

Dal 1° dicembre al 29 febbraio la zona tra Via Veneto e Porta Pinciana farà da palcoscenico alle 11 monumentali sculture di Gianfanco Meggiato che compongono la mostra I Dioscuri tornano a Roma, a cura di Dimitri Ozerkov.

Il mito greco dei Dioscuri ci narra di due fratelli gemelli “diversi”, uno immortale e l’altro no, che diventa spunto per indagare il significato della dualità e della duplicità, degli opposti che tendono all’Uno, così come Castore-Materia (umano) e Polluce-Spirito (Divino) sono realtà opposte e complementari che perseguono l’unione. Attraverso di loro l’artista sottolinea il significato di unità e fratellanza, nella consapevolezza che siamo tutti parte di uno stesso insieme.

Il fine artistico è contrassegnato anche dalle dimensioni delle sculture e dal loro esprimersi attraverso la verticalità, che richiama quella naturale tendenza dell’essere umano alla ricerca di una spiritualità interiore, di una scoperta di se stessi, in grado però di ergersi anche oltre il proprio io, verso l’esterno.

Il percorso e le opere

Il Volo e L’Attimo Fuggente è la coppia di sculture poste a Porta Pinciana: la prima rappresenta Polluce, il fratello divino, nella consapevolezza che l’uomo non possa accontentarsi della sola materialità, ma possa “volare alto” per sentirsi vivo. L’Attimo Fuggente invece simboleggia Castore, il fratello mortale, e ci ricorda che la vita va vissuta appieno, poiché è un attimo e ciò che è perduto non ritorna.

Su via Veneto saranno invece posizionate Sfera Quantica, che richiama la forza da cui trae origine ogni grado di materia; Taurus, rappresentazione della componente istintiva in armonia con l’essenza interiore; Cubo con Cubo che ricorda le nostre chiusuree la possibilità di guardarci dentro sotto una nuova luce. E ancora Fiore d’Oriente, bocciolo che può germogliare in noi anche dopo esperienze negative; Scorpius, protesa verso l’alto a simboleggiare in noi l’attivazione di energia; Doppio totem che ci ricorda come le esperienze, positive o negative, possano far apparire la nostra parte luminosa; Cono Energia, punto di incontro fra visibile e invisibile; Colonna Energia: una colonna di luce che sfida il tempo e tende verso l’Alto.

Chiude la serie Disco Orione, che richiama la brillantezza di questa costellazione.

Le opere, alte tra i 2 e i 5 metri, sono realizzate in alluminio e in bronzo e sono poste su basi in acciaio inox. È possibile percorrere l’itinerario dell’esposizione attraverso il proprio smartphone, seguendo una mappa completa di immagini e descrizione, che si attiva scannerizzando un QR code posto sui cartelli esplicativi che accompagnano ciascuna scultura.

L’artista

“Portare questa grande mostra con 11 opere nel centro della Capitale ci consente di riferirci alle radici di Roma Antica per trasmettere una visione di estrema attualità: come Castore e Polluce che erano fratelli diversi, l’uno mortale e l’altro divino, così anche noi, oggi, siamo invitati a riflettere sul valore di quello che ci appare diverso da noi stessi, per riconoscerlo come fonte di arricchimento per la comunità, con la consapevolezza che siamo tutti foglie dello stesso albero, siamo tutti onde dello stesso mare. È questa per me l’essenza della vera fratellanza”, spiega Gianfranco Meggiato.

Scultore di origini veneziane, è l’inventore del concetto di introscultura: lo sguardo dell’osservatore viene attirato verso l’interiorità dell’opera, non limitandosi alle sole superfici esterne. Attraverso la tecnica della cera persa modella le sue sculture ispirandosi al tessuto biomorfo e al labirinto, che simboleggia il tortuoso percorso dell’uomo teso a trovare sé stesso e a svelare la propria preziosa sfera interiore.


Dal 1° dicembre 2023 al 29 febbraio 2024

Via Veneto, Porta Pinciana – Roma

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