Dal giardino dell’archistar alla “città che muore”: 26 destinazioni per un day trip non lontano dalla città eterna
Borghi medievali e spiagge pittoresche, isole sferzate dal vento, parchi archeologici e giardini artistici: ecco le mete da non perdere per una breve fuga dal caos cittadino
Borghi sospesi tra tufo e nuvole, laghi vulcanici e parchi archeologici dialogano con le opulente Nanas di Niki de Saint Phalle, mentre gli stravaganti mostri concepiti dall’eccentrica mente del principe Orsini sorprendono i turisti tra le leggende del “bosco sacro”, nel cuore della Tuscia viterbese. C’è un itinerario variopinto che corre, dall’Umbria alla Toscana e lungo i confini del Lazio, attraversando città, borghi, spiagge, campi di grano, distese maremmane abitate da mucche brade che riconducono lo sguardo alle tele di Fattori.
Raggiungibili da Roma, in poche ore o in una manciata di minuti, vale la pena visitare queste destinazioni per esplorare storie e misteri di luoghi da favola. Siete mai stati a casa di un archistar come Paolo Portoghesi? Sapete che a circa due ore da Roma è possibile visitare un parco simile al Parco Güell di Antoni Gaudí e dove una scultrice francese ha tradotto in colore i suoi tormenti d’amore? Bastano un’auto e una macchina fotografica. E che il viaggio alla scoperta dei dintorni di Roma abbia inizio.
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Calcata e Mazzano Romano
Abbarbicato su uno sperone di trenta metri in tufo rosso, sospeso sulla Valle del Treia, con le sue viuzze acciottolate ristorate dall’edera, il borgo medievale di Calcata assomiglia a un gioiello fuori dal tempo, magnifico e romantico, specie in autunno.
In questo paesino sospeso nel vento l’architetto Paolo Portoghesi ha realizzato, nel 1990, uno dei dieci giardini più belli d’Italia, il giardino della memoria, un autentico locus amoenus nel quale le opere dell’archistar si fondono con la natura in un connubio che sfiora la perfezione. Per visitare il giardino (e se sarete fortunati anche la casa e lo studio) del celebre architetto, non esistono orari e nemmeno un libero percorso di visita, ma potrete rivolgervi a qualche guida locale.
A soli tre chilometri dal borgo, l’area sacra di Monte Li Santi-Le Rote racconta i riti e storie avvicendatisi tra il VI e il III secolo a.C. Nell’area di Cavone di Monte Li Santi-Le Rote si trovano numerose tombe a camera databili tra il VI e il IV secolo a.C. A piedi si raggiunge l’antica Narce, l’insediamento più antico del popolo dei Falisci, le cui origini risalgono al XII secolo a.C.
Gli amanti della natura saranno affascinati dalle Cascate di Monte Gelato, a Mazzano Romano, con la Mola che guarda alla danza delle acque del fiume Treja, dalle quali un tempo si alimentava.
Casperia
Fino al 1947 il nome di questo borgo a una settantina di chilometri da Roma, tra la riva sinistra del Tevere e il versante occidentale dei monti Sabini, era Aspra Sabina. Il nuovo toponimo nacque dalla credenza secondo cui – in epoca preromana – su quello stesso colle si trovava la città di Casperia, citata da Virgilio nel Libro VII dell’Eneide.
Fondata, secondo la tradizione, da popolazioni provenienti dal Mar Caspio, e famosa per il leccio pluricentenario, visibile nella parte più alta del centro storico, questo “sciame agglutinato di case grigie e di tetti ocra, stretti da una cintura di mura e di torri” come lo definì Giovanni Fattori, presenta un storico di impianto medievale, “a bulbo di cipolla”, con strade che si inerpicano fino alla chiesa di San Giovanni Battista.
Godete del panorama che da piazza Umberto I si spalanca sulla valle del Tevere dominata all’orizzonte dal Monte Soratte. Torrioni, camminamenti, rivellini, feritoie, casematte, percorsi obbligati saranno i testimoni di una storia che vi sorprenderà. Un piatto di stringozzi prima di proseguire il nostro viaggio. La pasta fresca viene ancora oggi tirata a mano dalle massaie del paese che si tramandano la ricetta da generazione in generazione.
Castelli Romani
Per sfuggire alla calura estiva, quello che ci vuole è una visita ai Castelli, una manciata di borghi incastrati tra i Colli Albani e i laghi vulcanici di Nemi e di Albano, appena a sud di Roma.
Ogni centro – molto ambito dai romani specie nel fine settimana – è conosciuto per una serie di specialità: Frascati per la pupazza frascatana, Marino per il vino, Ariccia per la porchetta e le coppiette (strisce di carne di maiale speziata e piccante), Nemi per le fragole e per il romantico lago, Castel Gandolfo per le pesche e per la residenza estiva dei papi, Genzano per il pane.
In tutti ci si delizia con specialità come la coratella, le costolette di abbacchio, il pecorino romano, la ricotta, i salumi e i formaggi locali. Tappa obbligata, le “fraschette”, in origine, osterie dall’aspetto spartano, prive di cucina, ma dedite esclusivamente alla vendita del vino locale. Il nome deriva dalla tradizione di appendere sull’insegna del locale una “frasca”, un ramoscello, che serviva per segnalare agli avventori la possibilità di degustare il vino nuovo.
Per un pranzo più “formale” raggiungete il ristorante Cacciani, a Frascati, con le sue storiche ricette e le sale panoramiche con affaccio su Roma.
Cerveteri
Per visitare una delle necropoli meglio conservate al mondo, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2004, visitate l’antica “Caere”, le cui origini risalgono al IX secolo a.C.
Raggiungibile in un’ora d’auto da Roma, l’antica necropoli etrusca della Banditaccia è la più grande dell’area mediterranea. Accoglie migliaia di sepolture dalle più antiche, del periodo villanoviano (IX secolo a.C.), alle più “recenti” del periodo etrusco (III secolo a.C.).
Un’autentica chicca è la tomba dei Rilievi (IV secolo a.C.) con le pareti raffiguranti oggetti di uso quotidiano resi a stucco e dipinti. A causa della particolare delicatezza degli affreschi la tomba non si può visitare, ma l’interno è visibile attraverso un vetro. Il viaggio alla scoperta degli Etruschi termina al Museo nazionale archeologico Cerite. Il Cratere e la Kylix di Eufronio valgono la visita.
Civita di Bagnoregio
Vicoli pittoreschi solleticati dal vento, case medievali in pietra, gatti sonnecchianti, botteghe artigiane sospese sull’affascinante Valle dei Calanchi: benvenuti a Civita di Bagnoregio, la perla della Tuscia fondata dagli Etruschi e sospesa tra tufo e nuvole.
Il borgo che ispirò Laputa – Castello nel cielo al regista giapponese Hayao Miyazaki, il più grande regista di anime di sempre, si raggiunge esclusivamente a piedi, percorrendo un alto ponte battuto dal vento. Siamo nella terra di San Bonaventura, padre della Chiesa e figura centrale nel Medioevo, del quale la Cattedrale di San Nicola conserva il “santo braccio”, l’unica reliquia al mondo del Doctor Seraphicus, dopo la profanazione del suo sepolcro.
Conosciuta come “la città che muore”, a causa del suo fragile equilibrio dovuto al tufo, minacciata da continue frane e dall’erosione del terreno, Civita di Bagnoregio è incorniciata nella valle dei calanchi, tra il lago di Bolsena ad ovest e la valle del Tevere a est, nel comune di Bagnoregio, a circa due ore da Roma.
Giardino di Ninfa
Per il New York Times è il giardino più bello e romantico al mondo. Ecco Ninfa, monumento Naturale dalla Regione Lazio e oasi del Wwf, avvolto da meli, aceri e roseti, ortensie rampicanti e boschetti di noccioli e popolato da 1300 specie di piante e da circa cento specie di uccelli.
Vale la pena dedicare una gita fuori porta a questo tipico giardino all’inglese, iniziato dal nobile Gelasio Caetani nel 1921, nell’area della scomparsa cittadina medioevale di Ninfa, della quale sopravvivono oggi soltanto ruderi.
Il Giardino di Ninfa si trova a Cisterna di Latina, tra i comuni di Norma e Sermoneta ed è raggiungibile esclusivamente in auto. Ricordate di consultare sul sito gli orari di accesso (il Giardino non è sempre aperto) e di effettuare online la prenotazione e l’acquisto del biglietto.
Lago di Bolsena
Per fotografare il lago di origine vulcanica più grande d’Europa basta puntare il navigatore verso la la provincia di Viterbo, a un centinaio di chilometri da Roma.
Dai centri di Bolsena, Marta, Capodimonte, sulla costa orientale, il lago di Bolsena si mostra in tutta la sua bellezza, mentre la costa occidentale è più selvaggia e solitaria.
Raggiungete Gradoli per una visita a Palazzo Farnese, capolavoro di Antonio da Sangallo il Giovane. Valentano, con il suo ampio panorama dominante la conca del Lago, stupisce invece con le sue stradine medievali e gli edifici in tufo.
Lago di Vico
Un ferro di cavallo sospeso sull’acqua, incastonato tra i Monti Cimini, cinto dai monti Fogliano e Venere. Una passeggiata rilassante tra i sentieri naturalistici attorno al lago di Vico, uno dei laghi più alti d’Italia e parte dell’omonima Riserva naturale, è quello che ci vuole per una giornata immersi nella natura intatta.
La leggenda vuole che questo specchio d’acqua si sia originato dalla verga di ferro infissa da Ercole nel terreno per dimostrare la propria forza, sfidando gli abitanti del luogo.
Per un suggestivo scorcio del lago basta raggiungere il piccolo centro di Ronciglione, mentre Caprarola offre un romantico affaccio su Palazzo Farnese con i suoi giardini rinascimentali.
Nemi
Non aspettate la Sagra delle fragole – dedicata, tra maggio e giugno, a questo prodotto tipico – per fare un salto nell’intimo borgo assorto tra i Colli Albani, a una trentina di chilometri da Roma.
Questo piccolo centro che deve il suo nome al Nemus Dianae, il bosco sacro dedicato alla dea, è conosciuto per il Museo delle Navi romane. Fu costruito tra il 1933 e il 1939 per ospitare due gigantesche imbarcazioni appartenute all’imperatore Caligola, recuperate nelle acque del lago tra il 1929 e il 1931.
Orvieto
Se soffrite di clustrofobia probabilmente non è il posto più indicato per una visita, ma il Pozzo di San Patrizio, costruito nel 1527 da Giuliano da Sangallo per garantire gli approvvigionamenti d’acqua a Orvieto durante tutto l’anno, è davvero una meraviglia di ingegneria idraulica, una chicca da non perdere se visitate Orvieto.
Il pozzo, profondo 62 metri, riceve la luce da 72 finestre aperte verso il centro, raggiungibile dopo aver percorso 258 scalini. Un piatto di umbrichielli per recuperare le energie e via verso il Duomo, meraviglia gotica.
Se avete poco tempo andate dritti verso la Cappella di San Brizio, un unicum nell’arte per il suo ciclo di affreschi avviato nelle vele da Beato Angelico e da Benozzo Gozzoli, nel 1447, per essere completato da Luca Signorelli tra il 1499 e il 1502. Orvieto è raggiungibile da Roma in treno o in un’ora e mezza di auto.
Ovindoli
D’inverno, una rinomata stazione sciistica alle porte di Roma, con ben 21 piste disponibili, tre seggiovie, una sciovia e il tapis roulant più lungo d’Europa; d’estate un cantuccio in cui rigenerarsi, lontani dall’afa della città.
Adagiato alle pendici del monte Magnola, nell’area protetta del Parco regionale Naturale del Sirente-Velino, Ovindoli è il regno per gli appassionati di sport che, oltre allo sci, praticano equitazione, alpinismo, trekking, free climbing.
La prossima apertura della nuova telecabina “Le Fosse” vi consentirà di “volare” sul Parco Regionale Sirente Velino, tra i favolosi Borghi in pietra e il suggestivo Gran Sasso.
Santo Stefano di Sessanio
Case di pietra e facciate fiorite, il vento tra vicoli, voci dalle finestre, la valle del Tirino e la conca aquilana che si spalancano in una vista che toglie il fiato.
Ve ne andrete con questi ricordi da Santo Stefano di Sessanio, il borgo medievale a nido d’aquila sviluppatosi a partire dal XIV secolo attorno all’antico presidio fortificato della torre Medicea, con le sue case strette l’una all’altra, simili a chicchi indissolubili.
Acquistate un pacco di lenticchie – Presidio Slow Food – e fate tappa in una delle tante aziende agricole per assaggiare i piatti della tradizione contadina, come l’agnello dell’altopiano di Campo Imperatore o, tra i dolci, il Pasticcio degli dei con la crema allo Zafferano. Vi consigliamo di raggiungere il borgo in provincia dell’Aquila – a meno di due ore da Roma – direttamente in auto.
Sermoneta
Un gruzzolo di case sorvegliato da un gigante. Ecco Sermoneta, protetto dal Castello Caetani, fortezza del XIII secolo, punto di inizio per qualsiasi itinerario alla scoperta di questo caratteristico borgo medievale.
Aggirandosi tra le strade di questo centro a 86 chilometri da Roma, affascina il pensiero che questo borgo sia sorto sull’antica città volsca di Sulmo, citata da Virgilio nell’Eneide, per sottomettersi ben presto alla famiglia Caetani che ne fece il centro dei loro domini sull’intero Lazio meridionale.
Una breve passeggiata fino alla gotica Loggia dei Mercanti – che riconoscerete in una scena del film “Non ci resta che piacere” con Massimo Troisi, prima di far ritorno a Roma.
Tuscania
Con la sua atmosfera rilassata e le stradine silenziose, Tuscania, avvolta tra le mura, assomiglia a un presepe di tufo. Si respirano sprazzi di medioevo in questa cittadina in provincia di Viterbo, a un centinaio di chilometri da Roma, tutta torri e promontori di roccia tufacea.
Ricordate l’Armata Brancaleone o Romeo e Giulietta di Zeffirelli? Ritroverete alcuni riferimenti all’interno della Chiesa di San Pietro, adagiata, con le sue due torri medievali e il palazzo episcopale, su un insediamento etrusco.
Ad attendervi, nei dintorni di Tuscania, ci sono numerose necropoli etrusche, ma se fa troppo caldo per visitarle, optate per un po’ di relax nel Parco Tor di Lavello, ai piedi dell’omonima torre, con la meridiana e il piccolo anfiteatro.
Tivoli – Villa d’Este
Conosciuta soprattutto per il suo giardino d’acqua che Goethe considerava “una delle somme visioni offerte dalla natura”, per quella verde bellezza che sgorga tra grotte, fontane, ninfei, musiche idrauliche, villa d’Este è una delle tappe imperdibili per chiunque visiti Roma.
La villa fu costruita su disposizione del cardinale Ippolito II d’Este sul sito che ospitava una villa romana. Il progetto di Pirro Ligorio si avvalse di un numero impressionante di artisti e artigiani. Approfittate di una giornata luminosa, ma non troppo calda, per visitare il lussureggiante giardino, l’autentico gioiello di Villa d’Este con fontane alimentate attraverso un articolato sistema di convoglio delle acque.
Il viale delle Cento Fontane, la Rometta e la scenografica Fontana dell’Ovato sono solo alcuni esempi dell’ingegno del fantasioso architetto.
Fino al 13 settembre la Villa, assieme al Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli ospita Fabulae, la mostra personale di Petra Feriancová. Un’analisi che muove dalle celebri incisioni di Giovan Battista Piranesi per condurre il visitatore alla scoperta delle convinzioni umane.
Ostia antica
Quando gli ultimi raggi del giorno affondano tra i resti del Capitolium, sulla Piazza del Foro, tra le antiche tabernae dei pescivendoli, tra terme e mosaici, insulae e botteghe per spegnersi tra domus e ninfei, portici e mitrei, il Parco Archeologico di Ostia sembra rivivere con il suo fascino senza tempo.
Approfittate del tardo pomeriggio o della mattina per andare alla scoperta del sito archeologico più grande al mondo assieme a Pompei.
Prima colonia romana fondata nel VII secolo a.C. e strategico porto di Roma, annovera tra le domus più belle quella di Giove e Ganimede, la Domus di Amore e Psiche che spicca per i suoi pavimentati a mosaico o in opus sectile. Ostia antica è raggiungibile in auto o, in treno, dalla stazione metro di Piramide (linea B).
Martignano
Se siete alla ricerca di un’oasi di pace lontano dal trambusto delle spiagge, il lago di Martignano, con le sue coste divise tra i comuni di Roma, Anguillara Sabazia e Campagnano, potrebbe essere una buona soluzione, soprattutto se siete appassionati di trekking e canoa.
Immerso nell’area protetta del parco naturale regionale del complesso di Bracciano-Martignano, è raggiungibile a piedi. Lasciate l’auto nel parcheggio pubblico dal lato di Anguillara e avvicinatevi al lago tramite il servizio navetta.
Viterbo
Sia che scegliate di raggiungerla in auto o che optiate per il treno dalle stazioni Termini, Ostiense, Trastevere e San Pietro, Viterbo, con la sua deliziosa architettura medievale saprà regalarvi un breve soggiorno in total relax. Scegliete l’autunno, con i suoi colori fiammanti per ammirare il quartiere medievale di San Pellegrino, il Duomo di San Lorenzo, oppure, se amate il relax, puntate dritti verso le Terme dei Papi, aperte dalle 7 a tarda sera.
Regalatevi una giornata nella Grotta Naturale o nella piscina termale alimentata dalla sorgente Bullicame, dove l’acqua sgorga a 58 gradi centigradi. Definita la città dei Papi, in memoria del periodo che accolse la sede papale, Viterbo conserva un assetto monumentale con i aristocratici palazzi, le torri, i chiostri, le chiese.
Il trasporto della Macchina di Santa Rosa, nel mese di settembre (nel 2020 non si terrà) è uno degli eventi imperdibili del calendario viterbese.
Pianeta “spiaggia”
Sia che scegliate la vivace Ostia, la più vicina a Roma, o che decidiate di spingervi fino alle suggestive calette del monte Argentario – per un gelato a fine giornata a Porto Ercole o a Porto Santo Stefano – le spiagge raggiungibili da Roma sono molte e diverse.
Per un aperitivo al tramonto, a una quarantina di chilometri a nord di Roma, scegliete Fregene dove il Singita Miracle Beach sfodera un ambiente romantico.
Se invece preferite raggiungere il mare in treno, optate per Santa Marinella e Santa Severa (a una sessantina di chilometri da Roma) con i caratteristici ristoranti di pesce in spiaggia.
A circa un’ora di treno, correndo verso sud di Roma, c’è Anzio, con le Grotte di Nerone affacciate sul mare, come anche il Museo Archeologico e i suggestivi ruderi della villa dell’imperatore.
Percorrete altri 40 chilometri a sud. Sabaudia (raggiungibile in auto) vi sedurrà con le sue dune di sabbia e Torre Paola, una torre costiera difensiva che ammicca al Promontorio del Circeo.
Isole di Ponza e Ventotene
Basta raggiungere in treno il porto di Formia (ma anche Terracina, San Felice Circeo, Anzio) per salpare alla volta di Ponza per un soggiorno all’insegna della movida.
Per respirare maggiore tranquillità optate per l’isola di Ventotene, con il Porto romano, rimaneggiato in epoca borbonica, e interamente realizzato in tufo, il carcere di Santo Stefano e soprattutto i resti di Villa Giulia.
La Villa Imperiale fatta voluta dall’imperatore Augusto come residenza di lusso della famiglia imperiale e usata come luogo di esilio per Giulia, la figlia dell’imperatore, sorge, sferzata dal vento, su Punta Eolo, offrendo una vista spettacolare grazie all sua posizione a picco sul mare.
Concedetevi una cena a base di purpetiello affogato con scarole e lenticchie. Se noleggiate un’imbarcazione per circumnavigare l’isola assicuratevi che il tratto di mare che vorrete percorrere sia navigabile, visto che l’isola gode di un’area marina protetta marina.
Bomarzo
Orchi di pietra, case pendenti, delfini e sfingi guardiane attraversano il Sacro bosco di Bomarzo accompagnando i visitatori in un’atmosfera da favola.
Questo labirinto di simboli a un’ora d’auto da Roma, commissionato dal principe Pier Francesco Orsini all’architetto Pirro Ligorio nel 1547, accoglie gli ospiti con i suoi giganteschi blocchi di peperino trasformati in figure parlanti dai messaggi criptici.
Questo eccentrico boschetto dall’irregolarità straniante che lo fa assomigliare a una sorta di wunderkammer a cielo aperto, è considerato un atipico esempio di giardino all’italiana.
Subiaco
Rafting, canoa, kayak sul fiume Aniene, ma anche nordic walking nei dintorni del borgo o all’interno del Parco dei Monti Simbruini, tra foreste di querce, faggi e aceri secolari. Ci sono tanti motivi per scegliere Subiaco come destinazione per una gita fuori porta (meglio se in auto) a poco più di un’ora da Roma.
Non rinunciate a raggiungere il cenobio di Santa Scolastica e poi quello di San Benedetto, l’unico monastero sopravvissuto dei tredici fondati dal santo di Norcia nella valle dell’Aniene, il più antico che il mondo conservi dell’ordine benedettino.
Di particolare pregio, al suo interno, sono gli affreschi di Scuola Popolare Romana (XIII secolo) e di Scuola Senese (XIV secolo), oltre al più antico ritratto esistente di San Francesco d’Assisi, arrivato nel 1223.
Firenze
Se decidete di raggiungere Firenze da Roma – impiegherete poco più di un’ora di treno – vi consigliamo di trattenervi in città per almeno tre giorni. La passeggiata serale lungo Ponte Vecchio, lo storico ponte a cavalcioni sul fiume Arno, con i suoi negozi di oreficeria, è il modo più romantico per cominciare il vostro soggiorno nella culla del Rinascimento.
Dedicate un’intera giornata alla visita delle Gallerie degli Uffizi e di Palazzo Strozzi (dove fino al 1° novembre è in corso la mostra Aria di Tomás Saraceno). Un breve ristoro nella lussureggiate cornice del Giardino di Boboli, il museo en plein air popolato di statue, grotte e fontane, prima di concedervi una pausa gustosa a base di panino con il lampredotto o, magari a cena, di bistecca alla fiorentina.
Castel Gandolfo
Affacciato sul lago di Albano, Castel Gandolfo, a pochi minuti d’auto da Roma, è conosciuto per il Palazzo Papale, residenza estiva dei pontefici.
L’elegante centro storico e la presenza di una natura lussureggiante ne fanno uno dei borghi più belli d’Italia. Per visitare i Giardini delle Ville Pontificie occorre consultare, sul sito dei Musei Vaticani, gli orari e le modalità di accesso.
Giardino dei Tarocchi – Capalbio
Un piatto di pappardelle al cinghiale o un’acquacotta preparata secondo la tradizione maremmana, una passeggiata lungo le mura del pittoresco borgo medievale di Capalbio e via verso il Giardino dei Tarocchi, variopinto scrigno concepito dall’artista francese Niki de Saint Phalle, su ispirazione di Parco Güell a Barcellona.
Popolato di statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi, questo parco artistico a dieci minuti dal borgo di Capalbio e a poco più di cento chilometri da Roma, vi stupirà.
Borgo Sansepolcro e Pieve Santo Stefano
Vale la pena di risalire lo stivale per 250 chilometri a nord da Roma, per regalarsi un weekend all’insegna dell’arte e della storia. Al Museo Civico di Sansepolcro la Resurrezione di Piero della Francesca, restaurata due anni fa, vale il viaggio.
Dopo una pausa tra le botteghe storiche per scoprire l’antica arte del merletto, raggiungete Pieve Santo Stefano. Qui vi attende il Piccolo museo del diario, un luogo magico che conserva un pezzo di storia d’Italia.
Questo museo piccolissimo è un intenso percorso multisensoriale e interattivo nato per raccontare l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Le 8mila storie “scritte dal basso”, dai soldati della Prima Guerra Mondiale ai contadini siciliani emigrati in America, vi emozioneranno.