Dove vedere le opere di Bernini a Roma
Segui le orme di Gianlorenzo Bernini, l’artista che ha lasciato un segno indelebile nella città di Roma. Le strade, le piazze, le chiese romane sono piene di capolavori del Bernini, dalla scultura, alla pittura fino all’architettura. Un protagonista assoluto della Roma Barocca, con una carriera longeva e che ha lavorato per ben 8 Papi. Scopriamo alcuni dei capolavori del Bernini che è possibile ammirare nella Città Eterna.
BIOGRAFIA DI BERNINI
Nato a Napoli nel 1598, Gian Lorenzo Bernini è stato uno dei massimi esponenti del Barocco ed è considerato uno dei più grandi artisti di sempre. La sua famiglia si trasferì a Roma quando Gian Lorenzo aveva circa 8 anni. Gian Lorenzo si forma alla bottega del padre Pietro e con lui realizza i suoi primi lavori. Poco più che ventenne Bernini realizzò, su commissione del Cardinale Scipione Borghese, capolavori come il Ratto di Prosperpina, Apollo e Dafne e il David.
Nel 1629 l’artista assunse la direzione dei lavori a San Pietro in Vaticano, per cui realizzò il Sepolcro di Urbano VIII e il Baldacchino di San Pietro. Nel corso della sua vita godè di 20 anni di commissioni papali, uno dei suoi ultimi grandi lavori fu la realizzazione dei dieci Angeli che adornano il ponte di Castel Sant’Angelo.
Nel 1680 Bernini rimase paralizzato al braccio destro, malattia che degenerò e lo portò alla morte all’eta di 82 anni.
Le Fontane di Bernini a Roma
Roma è un vero e proprio museo a cielo aperto, anche e soprattutto grazie alle fontane realizzate dal Bernini. La Fontana dei Quattro Fiumi (1651) a Piazza Navona è uno dei simboli della città. Un obelisco egiziano che si erge sulla roccia grezza di travertino, circondato da quattro colossali figure che rappresentano i principali fiumi allora conosciuti nei 4 continenti, il Nilo, il Rio de la Plata, il Danubio e il Gange. Sulla fontana, commissionata da Papa Innocenzo X, sono raffigurati sette animali in stretta correlazione con le personificazioni dei fiumi.
La Fontana del Tritone (1642) a Piazza Barberini rappresenta una scena mitica sorprendente: un Tritone inginocchiato su una grande conchiglia dischiusa, sorretta da quattro delfini, nell’atto di soffiare in una conchiglia, da cui zampilla l’acqua. Una grande testimonianza della fervida immaginazione dell’artista.
Sempre a Piazza Barberini, angolo Via Veneto, si trova un’altra fontana opera del Bernini, la Fontana delle Api (1644). Più piccola rispetto alla fontana del Tritone, fu costruita su commissione di Papa Urbano VIII e originariamente posizionata a palazzo Soderini, tra piazza Barberini e via Sistina.
Di fronte alla grandiosa scalinata di Piazza di Spagna si trova la Fontana della Barcaccia. Costruita nel 1627, pare che Bernini abbia assistito suo padre Pietro nella creazione di questa singolare vasca a forma di imbarcazione. L’ispirazione per quest’opera deriva da una leggenda che narra che, dopo una grande alluvione che sommerse gran parte di Roma nel 1598, una barca, nominata successivamente “Barcaccia”, rimase depositata proprio nell’attuale piazza di Spagna.
Le sculture di Bernini a Roma
La Galleria Borghese è probabilmente il posto migliore per apprezzare il talento e genio del Bernini ed ammirare le sue opere più famose.
Apollo e Dafne (1622-25) è un gruppo scultoreo realizzato da Bernini poco più che ventenne, ispirato ad un racconto della metamorfosi di Ovidio. Dafne che scappa dalle avances di Apollo e si trasforma in un albero di alloro, le mani e i capelli prendono la forma di rami e di foglie, le gambe diventano tronco e i piedi radici.
A soli 23 anni Bernini completò il Ratto di Proserpina (1621-25), uno dei suoi capolavori più celebrati, che rappresenta il rapimento di Proserpina da parte di Plutone, il dio degli inferi. Plutone abbranca la ragazza, che cerca di scappare e divincolarsi, straordinaria è la mano del Dio che affonda nella carne della giovane, e che costituisce uno dei dettagli più famosi della storia dell’arte.
Nel suo David (1623-24), Bernini rappresenta il momento in cui l’eroe biblico, armato solo di una fionda, affronta il gigante Golia.
Il Ponte Sant’Angelo risale al 134 d.c. quando fu costruito per volere dell’imperatore romano Adriano. Nel 1668/9 sul progetto del Bernini e per volere del Papa Clemente IX furono aggiunti dieci angeli per rappresentare la liturgia delle stazioni della Via Crucis. Gli angeli furono realizzati dagli allievi del Bernini sulla base dei suoi disegni, due di queste statue sono copie originali scolpite dallo stesso Bernini. Gli originali si possono ammirare ai lati dell’altare della Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte.
Di fronte alla Basilica di Santa Maria sopra Minerva si può ammirare il bellissimo Obelisco della Minerva con elefante. Un grande esempio della capacità del Bernini di creare una statua di una bellezza stravagante. L’obelisco egiziano del 6 º secolo a.C si trova in cima ad un elefante e una volta faceva parte del Tempio di Iside. Il pezzo fu disegnato dal Bernini ed eseguito da uno dei suoi studenti nel 1667.
All’interno della cappella Cornaro nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria si trova l’Estasi di Santa Teresa d’Avila (1652). Una rappresentazione spettacolare della Transverberazione di Santa Teresa d’Avila. In uno scenario teatrale la Santa viene rappresentata con gli occhi socchiusi e la bocca aperta, appagata dall’amore di Dio. Da notare la veste della Santa. che cade in maniera disordinata e cosi realistica sul corpo.
Nella chiesa di San Francesco a Ripa viene custodita la scultura della beata Ludovica Albertoni (1674). L’emozione raffigurata sul suo volto è cruda e palpabile e le inquietanti teste dei cherubini che la osservano aumentano l’intensità dell’opera.
Architettura di Bernini a Roma
La piazza e la Basilica di San Pietro sono un’altra grandiosa testimonianza del genio Bernini: il colonnato di Piazza San Pietro con le sue 284 colonne doriche, disposte su quattro file, destinate a simboleggiare delle braccia che accolgono i fedeli; il Baldacchino di San Pietro in bronzo di 28,5 metri di altezza situato al centro della Basilica nel luogo in cui fu sepolto Pietro e sopra la cripta dove sono custodite le spoglie di numerosi papi. Per la realizzazione del Baldacchino Bernini collaborò con il rivale Borromini.
La Chiesa di San Andrea al Quirinale è un gioiello barocco, costruita tra il 1658 e il 1670. Fu disegnata da Gian Lorenzo Bernini con Giovanni de’Rossi su commissione di papa Alessandro VII e del cardinale Camillo Pamphilj. Sant’Andrea fu la terza chiesa gesuita costruita a Roma, dopo la Chiesa del Gesù e Sant’Ignazio.
Il palazzo barocco di Palazzo Barberini fu progettato da tre dei più importanti architetti del Seicento: Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini. La sala ovale e la grande sala affrescata da Pietro da Cortona sono opera del Bernini, come anche la maestosa scala a pianta quadrangolare.
Pittura di Bernini a Roma
Bernini realizzò il suo primo autoritratto da giovane, all’età di 25 anni. Il dipinto, insieme ad altre due opere esposte alla Galleria Borghese, l’autoritratto in età matura e il Ritratto di ragazzo, offrono una significativa testimonianza del lavoro dell’artista come pittore.
Altre opere di Bernini a Roma:
- Facciata della Chiesa di S. Bibiana
- Palazzo Montecitorio
- Palazzo Chigi-Odescalchi
- Tomba di Urbano VIII, Basilica di San Pietro
- Tomba di Alessandro VII, Basilica di San Pietro
- Cappella Raimondi, S. Pietro in Montorio
- Angelo con corona di spine, Chiesa di S. Andrea delle Fratte
- Busto di Antonio Coppola e Gabriele Fonseca, Basilica di S. Lorenzo in Lucina
- Busto di Innocenzo X, Galleria Doria Pamphilj
Altre opere di Bernini alla Galleria Borghese:
- Busto del Cardinale Scipione
- Busto di Papa Paolo V
- Enea, Anchise e Ascanio
- La verità svelata dal tempo