Annibale Carracci: gli affreschi della cappella Herrera

Annibale Carracci: gli affreschi della cappella Herrera
Gli Apostoli intorno al sepolcro vuoto Affresco trasportato su tela, 193 x 272,5 x 3,6 cm Museo Nacional de Arte de Cataluña, inv. 024284-000. Depósito de la Real Academia de Bellas Artes de Sant Jordi

Il ciclo romano del pittore eccezionalmente riunito nelle sale di Palazzo Barberini

E’ sempre una festa quando un ciclo pittorico, disperso tra vari paesi nel corso della storia, viene ricomposto per regalare nuovamente allo spettatore la visione di quella che doveva essere la sua struttura originaria. Fino al 5 febbraio 2023 sarà possibile vivere questa emozione nelle sale di Palazzo Barberini, grazie alla mostra Annibale Carracci. Gli affreschi della cappella Herrera, a cura di Andrés Úbeda de los Cobos, vicedirettore del Museo del Prado, organizzata con il Museo Nacional del Prado e il Museu Nacional d’Art de Catalunya.

La storia del ciclo di affreschi

Tra il 1604 e il 1605 Annibale Carracci eseguì un importante ciclo di affreschi nella chiesa di San Giacomo degli Spagnoli, vicinio piazza Navona, a Roma. Il committente, il banchiere spagnolo Juan Enríquez de Herrera, aveva qui la sua cappella di famiglia.

Il tema rappresentato nel ciclo è la vita di San Diego di Alcalá, francescano canonizzato nel 1588. Annibale Carracci si ammalò gravemente durante la lavorazione, tanto da dover chiedere una mano a una serie di aiutanti di tutto rispetto per completare l’opera: parliamo di artisti come Francesco Albani, Domenichino e Giovanni Lanfranco.

Quasi due secoli dopo, intorno al 1830, viste le cattive condizioni in cui versava la chiesa di San Giacomo, l’ambasciatore spagnolo a Roma, Francisco Martínez de la Rosa, ottenne il permesso di inviare i 19 frammenti esistenti a Barcellona, insieme alla pala d’altare. La cappella fu quindi smantellata e gli affreschi staccati, trasferiti su tela e portati nella Chiesa di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli. Qui ne rimasero 3 (oggi non più localizzabili) insieme alla pala d’altare. I restanti furono così divisi: nove, i più grandi, giunsero come da programma a Barcellona, mentre altri sette furono spediti a Madrid.

Annibale Carracci: gli affreschi della cappella Herrera

Il percorso espositivo: una ricostruzione fedele

I 16 affreschi sono oggi esposti negli spazi museali della Sala Marmi, della Sala Ovale e della Sala Paesaggi di Palazzo Barberini; con loro, la pala d’altare di Annibale Caracci, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli. Il percorso espositivo include inoltre una selezione di disegni, un video prodotto dal Museo del Prado che illustra le vicende legate alla genesi della cappella Herrera, alla Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli, alla dispersione dei dipinti e infine al loro restauro.

L’essere riusciti a riunire il ciclo di affreschi in un’unica sede, in presenza anche della Pala d’altare è senza dubbio un occasione di studio di eccezionale rilievo, specie dopo il recente restauro. In particolare va segnalato che nella Sala Marmi è stata ricostruita una struttura di uguali proporzioni rispetto alla Cappella, all’interno della quale sono stati inseriti gli affreschi secondo la sequenza originaria del ciclo.

Annibale Carracci: gli affreschi della cappella Herrera
San Pietro
Affresco trasportato su tela, 235 x 82,5 x 3,5 cm
Museo Nacional de Arte de Cataluña, inv. 005678-000. Depósito de
la Real Academia de Bellas Artes de Sant Jordi
Annibale Carracci: gli affreschi della cappella Herrera
San Paolo
Affresco trasportato su tela, 235 x 82,5 x 3,5 cm
Museo Nacional de Arte de Cataluña, inv. 005678-000. Depósito de
la Real Academia de Bellas Artes de Sant Jordi

I volti dei personaggi rappresentati spiccano per intensità e carattere; due su tutti, gli splendidi ritratti dei Santi Pietro e Paolo, i cui sguardi vibrano di energia e carisma. Entrambi recano con sè simboli associati alla loro storia personale o al loro percorso di fede. La chiave per Pietro, fondatore della Chiesa di Roma, la spada per Paolo, strumento di morte con cui raggiungerà il martirio. Il protagonista principale però, resta San Diego di Alcalà, i cui più importanti brani di vita piunteggiano lo schema degli affreschi, con una vivacità narrativa che somiglia più a una moderna illustrazione che a un ciclo religioso destinato a una chiesa. Anche il coro degli astanti che circonda il santo è caratterizzato da una forte personalità, con una cura del dettaglio delle posture e delle fisionomie in grado di tratteggiare un affresco umano e storico di strabiliante veridicità.

Annibale Carracci: gli affreschi della cappella Herrera
Miracolo dei fiori Affresco trasportato su tela, 301,2 x 252,3 x 3,6 cm Museo Nacional de Arte de Cataluña, inv. 005677 – 000. Depósito de la Real Academia de Bellas Artes de Sant Jordi

Questa allestita nelle sale di Palazzo Barberini è la terza mostra dedicata al ciclo di affreschi del Carracci, dopo quella realizzata al Museo del Prado a Madrid e al Museu Nacional d’Art de Catalunya a Barcellona.

Questa mostra è il risultato del lavoro congiunto di tre grandi istituzioni internazionali; sarà un’occasione unica per capire cos’era la cappella Herrera in San Giacomo degli spagnoli, ammirata e imitata nel XVII e XVIII secolo e distrutta nel 1830, oltre naturalmente a costituire un’opportunità fondamentale per la ricerca e gli studi su Annibale Carracci e la sua bottega”, ha dichiarato Flaminia Gennari Santori, direttrice della Gallerie Nazionali di Arte Antica.

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Fino al 5 Febbraio 2023

Palazzo Barberini

Via delle Quattro Fontane, 13

Orari: dal martedì alla domenica 10.00 – 19.00; (ultimo ingresso ore 18.00)

Biglietti: Intero 12€ – Ridotto 2€

barberinicorsini.org

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